Alfabeto della famiglia per i DSA

dislessia

L’alfabeto della famiglia per i DSA. Un piccolo “glossario” utile per i genitori:

(Tratto da “Leggiamo la dislessia: imparare si può. Guida alla lettura della dislessia”, S. Rosa)

  • A di ACCETTAZIONE

Importante è l’accettazione della realtà, quale passaggio psicologico importante, che implica la presa di coscienza di un problema, permettendo di agire consapevolmente, cercando attivamente una spiegazione.

L’accettazione implica l’accoglimento consapevole degli eventi che occorrono nella propria storia personale, evitando quei tentativi superflui di modificarne la frequenza, la forma, soprattutto quando il tentativo di modificarli causa sofferenza psicologica.

  • B di BISOGNO

Come padri e madri è utile prestare attenzione ai bisogni del bambino. I bisogni sono il “motore” di ogni attività.  E’ importante aiutare i bambini a riconoscere i propri bisogni, a ridefinirli quando serve e a veicolarli nella giusta direzione.

  • C di COMUNICAZIONE

E’ impossibile non comunicare!!! Ogni comportamento è comunicazione.

Prestiamo attenzione al nostro modo di comunicare e a come comunica il nostro bambino, perché passano molti più messaggi di quanto immaginiamo. Poniamo attenzione alla Comunicazione Verbale, ma anche alla Comunicazione non verbale.

  • D di DIAGNOSI

Come genitori è importante informarsi sui tempi necessari, non solo per avere una prima visita, ma soprattutto su quelli debiti ad avere una valutazione conclusiva da presentare a scuola, in tempo utile, in modo che possano essere presi i provvedimenti del caso. E’ fondamentale conoscere anche i tempi utili per una valutazione. Durante la scuola dell’infanzia è possibile effettuare solo una valutazione dei prerequisiti, ad esempio quando il bambino tarda a parlare, si esprime in modo impreciso e ha difficoltà a manipolare i suoni nelle rime e nelle filastrocche. Alcuni segnali di disturbo possono essere colti quando il bambino affronta l’apprendimento della lettura e della scrittura in prima elementare. La diagnosi per un DSA può essere fatta solo in classe seconda o terza della scuola primaria e va comunque effettuata da uno specialista.

  • E di EMPATIA

L’empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell’interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui, come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente. Un genitore che mostrerà empatia nei confronti del proprio bambino, avrà un’occasione in più per conoscerlo, capirlo e potenzialmente aiutarlo.

  • F di FRENO

Fermarsi a volte è utile.

Significa prendersi del tempo, come genitori per capire, per elaborare, per accettare e per aiutare il bambino a comprendere.

Fermarsi per ripartire con consapevolezza e per mettere in campo migliori strategie.

  • G di non GIUDIZIO

Come genitori è essenziale dedicare uno spazio all’ascolto attivo, del bambino. Prestare attenzione al bambino, dargli la possibilità di esprimersi, senza giudicarlo e dimostrando interesse.

  • I di INTERESSE ma anche di INDIPENDENZA

Aiutate i bambini/ragazzi nelle attività a casa, senza però stravolgere il vostro ruolo primario. Supportate, interessatevi, ma non sostituitevi. Lavorate per l’autonomia del figlio, non per la sua dipendenza. L’ essenziale è che il bambino sappia che ci siate, nel caso ne avesse la necessità.

  • L di LEGAME

Un legame psicologico di affezione continuativo all’interno di un nucleo familiare, può permettere ad ogni membro del sistema famiglia di sentirsi parte di “un qualcosa”, riconosce ad ogni partecipante un ruolo ed una funzione. Se questo è fondamentale per ogni persona, per ogni adulto, così come per ogni bambino, lo diventa ancora di più quando insieme si affronta una problematica, come quella dei DSA.

  • M di MOTIVAZIONE

Aiutate il vostro bambino a darsi degli obiettivi in proporzione alle proprie risorse.

  • N di NEGOZIAZIONE

I bambini hanno bisogno di regole, ed è fondamentale che queste siano innanzitutto rispettate da chi le emette: i genitori. Caratteristica importante è che siano chiare e ben esplicitate. Ma come genitori utilizzate con i vostri bambini anche la contrattazione, per riconciliare le vostre differenze. Date al bambino la possibilità di spiegarsi, di portare le proprie idee in famiglia, di avere un proprio punto di vista.

  • O di OSSERVAZIONE

Osservate i vostri bambini, non stancatevi di conoscerli. A volte evitando di interagire direttamente con loro e mantenendo una posizione defilata, potrete scoprirne atteggiamenti nuovi e caratteristiche inaspettate.

  • P di PUNTO di RIFERIMENTO

Come genitori cercate di mandare questo come messaggio al vostro bambino. Siate il porto sicuro al quale il bambino può tornare, quando né sente la necessità.

  • Q di QUI ED ORA

Come genitori cercate di focalizzare la vostra attenzione sul presente. Aiutate il bambino ad affrontare le sfide quotidiane, standogli vicino. Fate buon uso dell’esperienze passate, sono il bagaglio dal quale partire. Non ponetevi e non gravate il bambino con troppi interrogativi sul futuro, passo dopo passo costruirete insieme il suo avvenire.

  • R di RISORSA e RIABILITAZIONE

Ogni cosa, vista da una prospettiva diversa, può assumere la connotazione di risorsa, anche la stessa diagnosi di DSA. Può infatti permettere di capire, di utilizzare interventi riabilitativi, che a loro volta permettono di migliorare lo stile di vita del bambino e di chi gli sta vicino, di agevolare l’impostazione del lavoro scolastico, di contenere il calo dell’autostima, della frustrazione.

Il ruolo della riabilitazione, è potenziare lettura e scrittura disponibili e sfruttare strategie, per aggirare gli ostacoli che rimangono.

Si tratta quindi di insegnare in modo diverso e di utilizzare strumenti che compensino la difficoltà.

  • S di SUPPORTO

Talvolta il bambino matura un senso di colpa, sentendosi responsabile delle proprie difficoltà scolastiche e della delusione provocata, alle figure che per lui hanno maggior valore: mamma e papà. E’ fondamentale che il genitore rassicuri il bambino e sia in grado di creare un ambiente familiare che faccia sentire il bambino accolto, lo aiuti a rassicurarsi, a trovare nuove certezze, a “riconoscersi” e ad utilizzare le sue potenzialità.

  • T di TOLLERANZA

Nonostante i disturbi specifici dell’apprendimento siano diffusi e se ne parli spesso vi è ancora, nell’opinione pubblica incertezza al riguardo e poca conoscenza. Come genitori di un bambino con diagnosi di DSA impegnatevi a comprendere il disturbo del bambino e a farlo comprendere.

  • U di UGUAGLIANZA

Fondamentale caratteristica dei DSA è la loro: specificità. Le difficoltà infatti, si manifestano in specifiche aree dell’apprendimento, mentre il funzionamento intellettivo generale del soggetto rimane intatto.

Un bambino o un adolescente con DSA è prima di tutto un bambino o un adolescente!

  • V di VALORE

Come genitori non dimentichiamo di dare un merito al bambino. Incoraggiare e lodare, quando e dove il bambino riesce. Un sorriso o una buona parola hanno per il bambino un valore immenso, soprattutto quando vi è un disturbo dell’apprendimento.

  • Z di ZAINO

Il DSA può apparire come uno zaino eccessivamente ingombrante per un bambino.

Come genitori diventa importante aiutare il bambino a sollevare questo peso eccessivo, standogli vicino e rivolgendosi a professionisti del settore.