COS’È LA PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA?

emergenza

La Psicologia dell’Emergenza, nata a cavallo delle due guerre mondiali per far fronte ai disturbi dei reduci, si occupa degli interventi psicologici in situazioni critiche fortemente stressanti (calamità, disastri,…) e, più in generale, studia «i processi psicologici attivati da condizioni fuori dall’ordinario contesto di vita, nonché gli esiti immediati e nel lungo termine che incidono sulle capacità di adattamento e sul benessere delle persone e delle loro comunità di appartenenza»1.

Mentre la psicologia si dedica ai processi psichici che avvengono in condizioni “normali”, la Psicologia dell’Emergenza si interessa di come tali processi si modifichino in situazioni di crisi.

Premettendo che lo psicologo dell’emergenza non fa terapia, esistono ambiti applicativi clinici e non clinici di questa disciplina. Non ricadono nelle applicazioni cliniche, ad esempio, lo studio di come la comunicazione, il funzionamento interpersonale e le dinamiche di leadership si modificano dopo l’evento e la ricerca di fattori di rischio e vulnerabilità. Sono annoverabili tra le applicazioni cliniche, invece, gli interventi di supporto sulla scena e procedure quali defusingdemobilization e debriefing.

Corso online esperto ansia

La Psicologia dell’Emergenza è un’area piuttosto ampia di pratica professionale che però non costituisce branca a sé stante, poiché si avvale di una vasta gamma di contributi provenienti dai vari campi della psicologia (psicologia clinica, psicologia sociale, psicologia dello sviluppo, psicologia di comunità e della salute ecc.) e da altre discipline (medicina, sociologia ecc.) applicandole alle e nelle situazioni emergenziali.

Bisogna precisare, inoltre, che sarebbe più corretto parlare non di Psicologia dell’Emergenza bensì di psicologia delle emergenze, poiché tante e diverse sono le situazioni di crisi che possono venirsi a creare e che necessitano di un supporto e/o di un intervento psicologico.

Recita il documento pubblicato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che la psicologia dell’emergenza «si occupa sia delle persone direttamente coinvolte negli eventi critici (vittime primarie) sia dei loro familiari e amici e delle persone che sono state testimoni dello stesso evento (vittime secondarie) sia dei soccorritori (vittime terziarie) e della comunità ove gli eventi critici si sono verificati. Si occupa altresì di previsione e prevenzione dei rischi e di programmazione e gestione dei soccorsi».

Una volta giunto sul luogo dell’evento, gli scopi dello psicologo dell’emergenza saranno di proteggere le vittime dell’accaduto da ulteriori traumi, riorientare le persone confuse, aiutare le vittime a ritrovare i propri cari, fornire assistenza di prima necessità, capire quello che è successo e mettere a fuoco le cause, prepararsi e preparare a reagire alle conseguenze dell’evento, riorganizzare la quotidianità della comunità colpita.

Note

CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE PSICOLOGI, Area di pratica professionale PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA. Lo Psicologo dell’emergenza

A cura della Dott.ssa Ester Belfatto

Per approfondire:

Bibliografia

  • Lavanco, G., Novara, C. e Varveri, L. (2006). Il lavoro di soccorso. Psicologia contemporanea, 195, pp. 24-29.
  • Mawson, A.R. (2005). Understanding mass panic and other collective responses to treath and disaster. Psychiatry: Interpersonal and Biological Process.
  • Pietrantoni, L., Prati G. (2009).  Psicologia dell’emergenza. Bologna: Il Mulino.
  • Sbattella, F. (2009). Manuale di psicologia dell’emergenza. Milano: Angeli.