Sistema scolastico Italiano o meglio quello Finlandese?

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La Finlandia è stato riconosciuto come il Paese con il migliore sistema scolastico al mondo ed oggi si appresta ad un nuovo importante cambiamento: al centro di questa vera e propria rivoluzione c’è l’approccio interdisciplinare, con l’eliminazione della suddivisione del sapere scolastico in singole e distinte materie.

All’abolizione delle materie scolastiche si unisce poi l’utilizzo didattico degli strumenti tecnologici quotidiani, come gli smartphone, ed una forte responsabilizzazione degli studenti, non chiamati ai doveri uguali per tutti, ma lasciati liberi ciascuno nelle proprie attitudini.

Spopolano gli articoli sull’innovazione finlandese, auspicando un tale cambiamento radicale anche per il sistema scolastico italiano.

Contrario ad un tale cambiamento per la scuola in Italia si pronuncia il Vertecchi, decano dei pedagogisti italiani, secondo cui si tratta in primis di innovazioni per le quali non si conoscono ancora gli effettivi vantaggi e comunque di una riforma in una realtà sociale e culturale completamente diversa da quella italiana, di conseguenza non sarebbe opportuno fare paragoni.

A suo parere, la scuola ha discipline talmente specifiche e diverse tra loro che sarebbe impossibile confonderle fra loro, inoltre più che incrementare l’uso della tecnologia investirebbe in biblioteche e laboratori, di cui la scuola italiana è carente.

Possiamo aggiungere che per capire pienamente la riforma scolastica finlandese si dovrebbe conoscere la storia del sistema educativo della Finlandia, la cultura e la società su cui il sistema didattico fonda le sue radici.

A pronunciarsi a riguardo è anche Marco Braghero, ricercatore di Psicologia sociale all’università di Jyväskylä.

Braghero chiarisce che non si tratta di una riforma nata da un momento all’altro, ma di un processo di cambiamento graduale, iniziato nel 2013 e che si concluderà entro sette anni.

Ancora secondo Braghero, la riforma del sistema scolastico finlandese si basa su tre punti di forza:

  • La formazione dei docenti, con un curriculum scolastico finalizzato esclusivamente all’insegnamento;
  • La gradualità dell’innovazione;
  • La stabilità nelle politiche educative.

Non sembra dunque efficace proporre di copiare gli altri Sistemi scolastici per migliorare il nostro.