Tesi

La Microbiologia Forense scaturisce dal sodalizio di conoscenze e competenze di microbiologia e di medicina legale e risulta essere un campo piuttosto nuovo che, ad oggi, non ha ancora raggiunto il suo massimo sviluppo. Le indagini microbiologiche forensi seguono essenzialmente il medesimo iter delle altre indagini forensi: l’osservazione della scena del crimine, le pratiche della catena di custodia, la raccolta, la manipolazione e la conservazione delle prove, il loro invio al laboratorio competente per essere analizzate, l’interpretazione dei risultati e la presentazione delle conclusioni in tribunale.
L’indagine si concretizza nella determinazione dell’eziologia e dell’identità dell’agente causale, soprattutto attraverso test genetici, supportati dall’introduzione di tecnologie di sequenziamento ad alta produttività (HST) o di sequenziamento di nuova generazione (NGS – Next Generation Sequencing). La prova del DNA può infatti essere utilizzata come testimone silenzioso per stabilire un collegamento tra la scena del crimine e particolari individui (sospettati e/o vittime) e/o oggetti. Le tecnologie NGS garantiscono una crescente capacità di identificazione e caratterizzazione di campioni ambientali complessi e di comunità microbiche, utilizzando un approccio metagenomico e aprendo la strada all’utilizzo di prove microbiologiche nei casi giudiziari sia penalistici sia civilistici.
Un’importante applicazione della Microbiologia Forense in ambito giudiziario civilistico è riscontrabile nelle consulenze biologico-forensi in materia di analisi dei microrganismi rinvenibili all’interno dei costruiti, per accreditare, in processi giudiziari, i danni derivanti dalle cosiddette “malattie associate agli edifici” e per accertare se i predetti risultino insalubri e non idonei, mediante la caratterizzazione delle specie microbiche (comunità fungine e batteriche) presenti nel luogo di vita e potenzialmente nocive per la salute.
Nel caso analizzato in questo elaborato di Tesi, al fine di rispondere ai quesiti posti dal Giudice, la ricerca e l’identificazione delle comunità fungine e batteriche, nei campioni prelevati durante il sopralluogo nell’immobile oggetto di accertamento, sono state effettuate con metodi di osservazione diretta della superficie (microscopia ottica), con metodi classici colturali e con metodi innovativi molecolari (DNA) di ultima generazione (NGS – Next Generation Sequencing).