Amore e coppia

amore

a cura della dott.ssa Claudia Nicolò

Abstract

La cosa più difficile da trovare nei legami amorosi, è l’amore” (La Rochefoucauld, Massime 1665).

L’amore, propriamente detto, è una sorta di dedizione appassionata ed esclusiva volta a creare felicità. È un sentimento di affetto e attaccamento che si instaura tra due o più persone e tra animali oppure può indicare una forte passione verso qualcosa. Il termine “amore” deriva dal latino “amare” che è connesso con “amma” cioè mamma o “amita” cioè zia. Ha quindi un’origine nel linguaggio infantile. Nel linguaggio sanscrito, invece indica l’idea di “prendere, tenere” (da “amanti, amisi”). Nell’età moderna l’amore è diventato uno spazio in cui l’individuo può esprimere sé stesso, in cui riesce a sentirsi vero, al di là dei ruoli che si vede costretto ad assumere, in una società sempre più tecnicamente organizzata.

La coppia è quel “luogo” in cui normalmente si può manifestare amore, essa rappresenta il legame, la congiunzione tra due persone, tra due animali o due cose tendenzialmente simili. Nella società attuale che tende a svalutare la propria identità, la coppia è divenuta anche un modo per realizzare il proprio sé profondo, che non trova compimento altrove (Galimberti, 2010). Al giorno d’oggi la coppia dovrebbe costituirsi in nome di una propria scelta e non per ragioni di sopravvivenza o per elevare il proprio tenore di vita, per motivi religiosi o economici-sociali, come accadeva fino a qualche decennio fa.

In questo articolo verranno illustrate le origini del sentimento dell’amore, ciò che esso provoca e la sua importanza nella vita di tutti. Verrà inoltre definita la “coppia” e analizzati i vari tipi di legami di coppia.

Introduzione

Il termine “amore” richiama in primis la necessità di distinguerlo dal termine “innamoramento”.
Per “innamoramento” si intende letteralmente concepimento della passione amorosa, esso è una pulsione che produce sentimenti e comportamenti caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo spesso associati ad un interesse sessuale verso un’altra persona. Secondo Alberoni l’innamoramento ha le stesse caratteristiche di movimenti collettivi importanti nella loro fase iniziale (stato nascente), come la gioia di vivere, la voglia di rinnovamento e di condivisione di esperienze positive.

Il sociologo francese Durkheim descrive l’uomo come apparentemente trascinato da forze che non ritiene sue ma che gli consentono di vivere in modo più intenso, più energico e gli consentono di tralasciare preoccupazioni egoistiche per concentrarsi su un’espansione solidale per il bene della società.

Egli pensava ai movimenti rivoluzionari, alla nascita dell’Islam e del Cristianesimo. Anche Max Weber, sociologo e filosofo tedesco, vide delle correlazioni tra innamoramento e delle forme di potere che lui chiamò capo carismatico.”Capo carismatico” per Weber è ciò che rompe la tradizione e produce una metanoia, una rinascita interiore (secondo San Paolo) con una conseguente elevata diffusione della fede e della fiducia verso il nuovo e la vita. Si susseguirono movimenti importanti nella storia, oltre a quelli religiosi prima citati, anche politici e studenteschi, come movimenti collettivi fondati sulla forza del “noi”, determinati verso obiettivi chiari. La stessa energia e “decisione” si ha anche nell’innamoramento.

Definire l’innamoramento come qualcosa che possa avvenire esclusivamente tra due giovani ad esempio, è un po’ riduttivo, ecco perché in forma più allargata per innamoramento si intende proprio la forma più semplice di movimento collettivo.

In termini neurofisiologici (Frank Tallis,2006) durante le prime fasi del processo amoroso, appunto nell’innamoramento, si ha un rilascio di dopamina, neurotrasmettitore che produce tra le altre cose, piacere ed euforia, senso di benessere, desiderio e conseguente bisogno di ricompensa. Essa viene prodotta anche con cibi particolari, o profumi. Strettamente correlata all’innalzamento dei livelli di dopamina è la presenza di altri neurotrasmettitori e ormoni, la serotonina, responsabile del buon umore, del desiderio sessuale e dell’appetito, l’ossitocina e la vasopressina. La fascia di età in cui maggiormente avviene l’innamoramento è 18-30 anni, anche se studi più recenti screditano questa teoria (Fischer, 2014) e confermano che ci si può innamorare ad ogni età.

1. L’Amore

L’ormone responsabile del sentimento dell’amore, oltre alla dopamina, è l’ossitocina. Essa fu scoperta dal ricercatore inglese H. Dale nel 1906 e fu definita come sostanza presente nell’ipofisi in grado di accelerare il processo del parto e di stimolare la produzione di latte nelle neomamme. È quindi un ormone soprattutto femminile, ma viene prodotto da ogni organismo in situazioni di alta intensità emotiva.

Moberg condusse degli esperimenti (riportati in “Ossitocina, l’ormone dell’amore” 2019) in cui fu somministrata ossitocina ai topi e successivamente agli esseri umani. Gli effetti evidenziati dopo la somministrazione furono: maggiore ricettività, apertura alle emozioni e disponibilità a “nutrire”, una maggiore calma e interazione reciproca, qualità abitualmente femminili. E’ stato dimostrato quindi che la produzione di ossitocina può avvenire sia negli uomini che nelle donne ed essa è responsabile di un comportamento “amorevole”.

Molto suggestivo è il paragone di Moberg dell’ossitocina ad un albero: il tronco è questo splendido ormone e la crescita dell’albero, con rami, foglie e fiori è ciò che ne deriva dalla presenza di esso. Ciò avviene anche durante la nascita di un bambino: la mamma con elevate produzioni di ossitocina può nutrire e prendersi cura della crescita del suo cucciolo. E questo è quanto di più magnifico avviene in natura.

L’ossitocina in realtà, è presente sempre, anche in una semplice ferita che si sta rimarginando. Essa quindi consente la riparazione del corpo, l’irrorazione sanguigna, il nutrimento psico-fisico, ci dona la capacità di essere positivi, calmi e razionali, regola i processi vitali e la presenza dell’adrenalina che al contrario dell’ossitocina, si ha in situazioni di stress, agitazione e pericolo. In sostanza quando è presente l’ossitocina c’è amore e quando è presente l’amore c’è salute!

L’amore è quel sentimento che ci permette di creare delle connessioni con il mondo, connessioni vitali per ognuno di noi, che ci consentono di allontanare lo stress. Bisognerebbe fermarsi e pensare a cosa facciamo, a quello che desideriamo, al perché stiamo conducendo una determinata vita: tutto avviene in nome di questo immenso sentimento che trasforma il buio in luce, la tristezza in gioia, l’impossibilità in occasione e la malattia in salute. Non potrebbe esserci una vita di successo se si scegliesse un lavoro che non si ama, non si potrebbe aver cura della propria alimentazione se non ci si soffermasse a prendere e preparare cibi con amore, non si otterrebbero risultati praticando sport se lo facessimo con superficialità, non si potrebbero fare esami se dovessimo studiare qualcosa che non è di nostro gradimento, non potrebbero crescere in modo sano figli senza amore e infine le nostre relazioni non durerebbero giorni, mesi, anni se non le coltivassimo con amore.

2. La coppia

In un libro elaborato da A. Tozzi sui pensieri di Giovanni Paolo II (Angela Anna Tozzi, 2013) avvengono delle riflessioni sull’amore, inteso come relazione tra due persone. Esiste una stretta circolarità tra l’amare e l’essere amati: la certezza dell’essere amati dona la forza per amare e allo stesso modo la certezza di amare ripone una forza nell’essere amati.

Una relazione di coppia fonda le sue basi sul rispetto reciproco (definito come attenzione verso una persona in questo caso, dei suoi bisogni, dei suoi diritti e delle sue proprietà) e sulla fiducia (credito su una persona che corrisponde alle proprie aspettative). In essa si verifica il discernimento individuale, cioè la possibilità di affermare sè stessi, con i propri bisogni e le proprie caratteristiche.

Grazie alla presenza di amore e armonia in una coppia si realizza uno scambio di ideali, interessi ed esigenze e si può compiere un processo di maturazione individuale che porta ad una conseguente maturazione di coppia. Dunque in una coppia, pur che essa sia intesa in modo sano, ha luogo una processo formativo che vede l’integrazione con la realtà. Fondamentale è una solida identità sessuale, libera da dipendenze affettive, con cui la persona si confronta con il proprio partner con maturità e senza paure.

L’amore crea con il suo potere, comunione da uno stato di solitudine. Ci si eleva grazie ad un’altra persona, un uomo grazie ad una donna e una donna grazie ad un uomo, verso uno stato di prosperità. La relazione in cui non avviene crescita e sviluppo verso una maggiore qualità di vita e ridondanza a lungo andare, è destinata a finire. In essa deve manifestarsi la bellezza divina, che spesse volte coincide con la nascita della famiglia, così come avviene in natura quando da un seme crescono un ramo, un tronco, un albero con le foglie, i fiori e infine i frutti.

Platone nella sua più grande opera, “Simposio”, scrisse: “Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire cosa vogliono l’uno dall’altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piacere carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. E’ allora evidente che l’anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire e perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio”. Secondo il noto filosofo l’amore è un importante componente della vita dell’uomo perchè gli consente di aspirare al benessere, all’equilibrio, alla ricchezza personale e materiale, alla bellezza, pertanto alla perfezione.

2.1 Relazione madre-figlio

Il legame madre-figlio è un altro tipo di relazione pervasa dall’amore e basata su di esso.
L’amore di una madre per suo figlio/a è qualcosa di indescrivibile, irremovibile, estremamente intenso, forte, dirompente, immenso, che non conosce limite e termine. Esso non può essere paragonato a nessun altro tipo di amore. E’ un amore presente in ogni tipo di condizione psichica, fisica, sociale, economica. Esso è presente sempre, nulla può farvi rinunciare. Si parla infatti di amore incondizionato, quello di una madre per il suo cucciolo. Da qui ha origine tutta la vita, appunto da un amore incondizionato. Da esso si nasce e con esso si cresce, sicuri, forti, pieni di luce, di benevolenza, di valori, di qualità. L’amore di una madre vuol dire vivere, in benessere.

Del resto anche l’amore di un figlio per sua madre è qualcosa di estremamente intenso. Mitterrand scrisse “la madre non è presente solo in un angolo della mente del figlio. Lei è ovunque, sempre”. Un figlio prova amore per la sua mamma ma spesso non lo sente chiaro dentro di sè fino all’età della maturazione. Per un figlio la mamma è rifugio, certezza e protezione. Fino all’età giovanile il figlio si sente protetto da sua madre, poi nell’età più adulta anche il figlio sente il bisogno di proteggere sua madre. Un mamma è per un figlio il suo pilastro emotivo perchè rappresenta comprensione. La madre ha uno speciale “potere” su suo figlio, lei può scoprire e riconoscere un talento, può avere un’intuizione riguardo il suo futuro e indirizzarlo verso una determinata strada. Un esempio di ciò è il caso del noto pittore Amedeo Modigliani, la cui madre favorì la sua dote artistica, svolgendo il proprio compito al meglio. Lui le fu sempre grato per questo.

Ma a volte la madre ripone nel figlio delle aspettative e dei desideri che non corrispondono con i suoi. Ad evidenza di ciò Simone Barbaras racconta in un suo libro la storia di un pianista la cui madre si era lasciata influenzare dagli insegnanti di musica di suo figlio per farlo diventare concertista. La musica effettivamente gli diede buone soddisfazioni ma all’età di 27 anni ebbe un incidente che lo costrinse a sospendere l’attività musicale. E’ cosi che lui si sentì finalmente libero, perchè in realtà la musica non era la sua passione di vita. Questo vale a dimostrazione del fatto che se la madre pensa dei progetti per il proprio figlio deve comunque confrontarsi con i suoi interessi e renderlo autonomo di decidere per la proria vita.
La relazione madre-figlio rimane in ogni caso quella più sincera.

2.2 Relazione padre-figlio

Nel corso degli anni abbiamo assistito ad una modifica importante del comportamento paterno. Fino alla prima metà del ‘900, il padre era sinonimo di padrone, figura autoritaria e severa, responsabile di ogni decisione familiare, spesso anaffettivo e lontano dai reali bisogni dei propri figli (Loschi, Vandelli, 1999). Eventi come l’emancipazione femminile hanno portato ad una rivalutazione della donna nel mondo lavorativo e in famiglia, non più solo casalinga e “succube” del marito, di conseguenza anche una diversa immagine del padre. Oggi il padre è molto amorevole e responsabile emotivamente della crescita del figlio. Un padre accompagna la crescita del proprio figlio donandogli sicurezza e coraggio, contribuisce allo sviluppo della sua autostima (soprattutto nel figlio maschio) e lo sostiene nelle varie esperienze di vita, così come la madre. Fondamentale dunque è la sua presenza e la sua partecipazione per una maturazione individuale, per lo sviluppo di relazioni sociali, di una equilibrata personalità e di un benessere psico-fisico totale.

Conclusione

L’Amore è il motore della vita e del mondo. Saper riconoscere questo a volte risulta complicato, ed ecco che avvengono situazioni spiacevoli, come divorzi, separazioni o in modo più grave violenze e crimini. Si è mossi da un senso di intolleranza, insoddisfazione, rabbia e superiorità. Sensazioni negative che portano a comportamenti poco equilibrati e molto sbagliati.

Si dovrebbe riconoscere altresì il bisogno primario dell’uomo che è amare. Si dovrebbero accettare le diverse caratteristiche di ogni persona e ammettere che la potenza di questo sentimento è unica e tocca il profondo dell’animo umano. Si potrebbero così instaurare relazioni continuamente, senza malesseri e delusioni. Si vivrebbe con serenità e pace, sempre.

Bibliografia

  1. U.Galimberti, 2010 “Le cose dell’amore” – Feltrinelli editore
  2. KU. Moberg, 2019 “Ossitocina, l’ormone dell’amore” – Il leone verde
  3. F. Alberoni, 2012 “Innamoramento e amore” – Bur rizzoli
  4. Platone, IV sec. a.c. “Simposio”
  5. S. Barbaras, 2003 “La rapture pour vivre” – Parigi
  6. Veronique Moraldi, 2012 “Figlio di sua madre” – Urra
  7. Loschi, T., e Vandelli, G. 1999 “Essere padre, fare il padre: Per una buona relazione con i figli dalla loro nascita all’adolescenza” – Bologna, Calderini.
  8. A.A.Tozzi, 2013 “La bellezza dell’amore negli scritti di Giovanni Paolo II: etica ed estetica” – Booksprint
  9. Frank Tallis, 2006 “Pazzi d’amore” – Il Saggiatore, Milano
  10. Helen Fischer, 2014″Il cervello degli innamorati, Neuroscienze”