CRIMINE: COSA SI INTENDE CON QUESTO TERMINE?

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La criminologia costituisce lo studio scientifico della criminalità… Ma cos’è un crimine?

I crimini non sono entità reali, poiché la loro natura è convenzionale e relativa: costituisce reato/crimine un comportamento umano che la Legge prevede formalmente come tale, che il codice in vigore in quella nazione e in quel periodo storico considera tale.

Di conseguenza, un crimine non è necessariamente un’azione immorale (si pensi a molte contravvenzioni) e, viceversa, non tutte le azioni immorali costituiscono un crimine, poiché la norma penale tende ad avvicinarsi alla norma morale ma non è automatico che la ricalchi.

Le leggi penali rappresentano uno dei numerosi sistemi di controllo sociale, poiché vietano e sanzionano i comportamenti dei consociati che si rivelano contrari alle regole del buon vivere civile (poiché offendono o mettono in pericolo beni o interessi dei singoli e/o della collettività). Il rapporto tra diritto e morale cui si accennava è importante ai fini della concreta applicazione della Legge: se la coscienza di una nazione avverte che il comando non è conforme alla morale comune, il popolo è portato a disapplicare la norma.

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È opportuno precisare che in gergo prettamente giuridico non si parla di “crimini” bensì di “reati”, a loro volta formalmente suddivisi in “delitti” e “contravvenzioni”.

Il crimine è caratterizzato da un’eziologia multifattoriale ed è un fenomeno incredibilmente vasto e sfaccettato, poiché emerge dalla combinazione tra l’infinità di rapporti possibili in cui il proposito criminale matura, la molteplicità delle motivazioni che possono essere alla base di tale intento e la pluralità di mezzi impiegabili per attuarlo.

Esistono moltissimi tentativi di classificare le varie tipologie di criminalità.

Ad esempio, si può preliminarmente distinguere tra reati singoli isolati (compiuti occasionalmente) e reati associati, ovvero i «crimini che costituiscono quella che viene chiamata “carriera criminale” di un soggetto, compiuti dal singolo o da piccoli gruppi»1.
reati singoli confluiscono in quella che viene chiamata delinquenza occasionale, compiuta da soggetti che non appartengono a sottoculture devianti, che sono perfettamente integrati nella società e che quindi di norma non hanno precedenti penali. I reati occasionali sono fatti unici e non destinati a ripetersi, compiuti in circostanze particolarmente favorevoli (es. i furti commessi dalle collaboratrici domestiche) o in situazioni critiche (es. gli omicidi passionali).
reati associati rientrano invece nella delinquenza comune, «abituale e talvolta professionale, la cui caratteristica essenziale è la recidività»2, che «spazia dai crimini di lucro, alle rapine, alle truffe, alla prostituzione, all’usura, ecc.»3 e si sviluppa all’interno di una sottocultura delinquenziale.
Esistono categorie criminali che non ricadono nelle due categorie appena prese in esame, quali la delinquenza colposa e la criminalità organizzata di stampo mafioso.

Volendo, invece, suddividere i crimini in base alle loro finalità, esistono reati appropriativi, reati violenti e reati sessuali.

La catalogazione dei crimini più articolata, completa e significativa è quella riportata dal Crime Classification Manual, manuale nato in seno all’FBI per opera di John Douglas, Ann e Allen Burgess e Robert Ressler, che per primi tentarono di classificare i crimini in base al loro movente.

La criminologia, inoltre, distingue reati strumentali ed espressivi: nei primi il beneficio che il reo ottiene è “materiale”, i secondi invece sono innescati da una spinta emotiva, assolutamente endogena, dovuta a rabbia, frustrazione, desiderio di rivendicazione.

Note
M. MONZANI, Manuale di criminologia, Padova, libreriauniversitaria.it edizioni, 2016, p. 645.
M. MONZANI, Manuale di criminologia, cit., p. 645.
M. MONZANI, Manuale di criminologia, cit., p. 645.

Bibliografia
• DOUGLAS JOHN E., BURGESS ANN W., BURGESS ALLEN G., RESSLER ROBERT K. (a cura di), Crime Classification Manual. Il manuale dell’FBI sulla classificazione e investigazione dei crimini violenti, prima edizione italiana a cura di MASSIMO PICOZZI, Torino, Centro Scientifico Editore, 2008
• MONZANI M., Manuale di criminologia, Padova, libreriauniversitaria.it edizioni, 2016

A cura della dott.ssa Ester Belfatto