Funzioni Esecutive: cosa sono e come agiscono nella vita quotidiana

Le funzioni esecutive o FE sono un insieme di processi mentali che, interagendo tra loro, aiutano a pianificare, organizzare e controllare i comportamenti. Sono importanti per la capacità di risolvere problemi e adattarsi a situazioni nuove, ma possono essere compromesse in alcune condizioni. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere diverse tipologie di terapia.

Queste funzioni possono essere ritrovate in diverse categorie, tra cui:

  • la flessibilità cognitiva o shifting, ossia la capacità di valutare e comprendere i cambiamenti nel contesto, considerare prospettive e priorità diverse e modificare il proprio comportamento in modo adeguato per soddisfare le richieste delle situazioni nuove.
  • l‘inibizione, vale a dire la capacità di ignorare gli stimoli distrattori mantendendosi concentrati sullìobiettivo;
  • la memoria di lavoro, ovvero in merito al mantenimento delle informazioni e nella loro manipolazione nel tempo necessario per l’esecuzione di un compito;
  • la pianificazione, ossia la capacità di organizzare mentalmente un’idea da mettere poi in atto;
  • regolare le emozioni.

 Ogni categoria, dunque, comprende un insieme di processi specifici che sono essenziali per la capacità di svolgere attività complesse.

Per approfondire:

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Deficit delle funzioni esecutive

Le funzioni esecutive sono considerate un aspetto fondamentale della funzione cognitiva e sono presenti in tutti gli individui, anche se con gradi diversi di efficacia. Tuttavia, in alcune condizioni, queste funzioni possono essere compromesse. Nello specifico, queste condizioni comprendono:

  • Demenza: la malattia di Alzheimer e altre forme di demenza sono associate a un deterioramento delle funzioni esecutive, tra cui la memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva e la pianificazione.
  • Disturbi neuropsichiatrici: alcuni disturbi neuropsichiatrici, come la schizofrenia e il disturbo bipolare, sono associati a una compromissione delle funzioni esecutive.
  • Danno cerebrale: lesioni traumatiche al cervello, o malattie che colpiscono il sistema nervoso, come l’ictus, possono compromettere le funzioni esecutive.
  • Disturbi dello sviluppo: alcuni disturbi dello sviluppo, come l’autismo e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), sono associati a una compromissione delle funzioni esecutive.
  • Abuso di sostanze: l’abuso di sostanze, come l’alcol e le droghe, può compromettere le funzioni esecutive a lungo termine.

Il Marshmallow Test

Le Funzioni Esecutive hanno un grande impatto sulla cognizione e sul comportamento e per questo motivo, specie negli ultimi anni, l’interesse si è indirizzato su quello che è il loro sviluppo partendo dall’infanzia. Questo tipo di approccio fino a poco tempo fa non era contemplato poiché si credeva che la corteccia prefrontale (sede anatomica delle funzioni esecutive) maturasse in un secondo momento, ossia in adolescenza. Inoltre, questa reticenza era dettata anche dal fatto che un danno subito durante l’infanzia comunque mostrava i suoi effetti in età adulta; infine, i test standardizzati erano pensati e strutturati per essere somministrati a soggetti di età adulta. La neuropsicologia evolutiva ha portato a riconsiderare l’investimento in merito alle funzioni esecutive durante l’infanzia, sottolineandone il ruolo attivo e studiando i relativi deficit conseguenti a lesioni o disfunzioni di questi meccanismi.

Per poter spiegare a pieno la differenza tra FE Hot e FE Cool è stato fatto uno studio prendendo come spunto il Marshmallow Test. Nello specifico viene chiesto ai partecipanti, dei bambini di 3 anni di età, un consiglio da parte della terapeuta, ossia se mangiare una caramella subito oppure se aspettare per poterne mangiare 4. I bambini suggeriscono all’unisono di aspettare, mentre se la domanda viene posta direttamente a loro, sceglono di mangiare subito la caramella.

 Questo esperimento mette in mostra come sia più semplice suggerire a qualcun altro come comportarsi al fine di ottenere più caramelle; riescono quindi ad utilizzare in maniera più efficace le FE Cool. Quando invece la proposta riguarda direttamente loro, vi è un’implicazione emotiva più forte che non gli permette di pensare in maniera oggettiva, utilizzando così le FE Hot.

FE Hot e Cool

Il coinvolgimento delle Funzioni Esecutive non è limitato ai processi cognitivi di pianificazione e organizzazione del comportamento, ma coinvolge anche una serie di funzioni che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione di emozioni, motivazione e comportamento.

Recentemente, sono state proposte due categorie distinte di Funzioni Esecutive: “Hot” e “Cool” . Le Funzioni Esecutive Cool rappresentano i processi cognitivi puri che si attivano quando l’individuo è impegnato in problemi astratti e decontestualizzati. Al contrario, le Funzioni Esecutive Hot si riferiscono agli aspetti emotivi e motivazionali del funzionamento esecutivo che sono richiesti in situazioni significative e sono coinvolti nella regolazione delle emozioni e della motivazione. Questa suddivisione evidenzia l’importanza di considerare le funzioni esecutive sia in termini di processi cognitivi che emotivi e motivazionali, per comprendere pienamente il loro ruolo nella regolazione del comportamento.

In particolare, le FE Hot si riferiscono alle abilità di autogestione, ossia quelle abilità che usiamo nelle situazioni di particolare rilevanza emotiva. Un esempio di autoregolazione può essere rappresentato da quelle situazioni  in cui vi è una tentazione a cui è difficile resistere oppure una situazione noiosa in cui ci viene chiesto di svolgere un compito. Altra situazione è rappresentata dal cambiare una vecchia abitudine oppure evitare di rispondere quando si è in preda all’ira. Queste abilità di autoregolazione, come abbiamo visto, sono proporzionate all’età, poiché risultano scarse nell’età infantile e difficili nell’età adolescenziale, mentre sono discrete nell’età adulta. In sintesi, le FE Hot ci permettono di pensare oggettivamente al significato delle nostre emozioni.