La progettazione della casa d’amore (Parte 1)

progettazione

a cura dell’Arch. Flavia Fazio

La progettazione architerica costituisce un approccio alternativo all’arte del costruire e di abitare i luoghi, che sfrutta riflessioni e metodologie studiate sia in ambito tecnico sia psicologico per la progettazione perfetta della prima casa coniugale. Questa analisi parte da cenni del passato connessi da studi scientifici. Si vuole raccontare i processi evolutivi di una progettazione mirata al benessere di una coppia. Percorre i percorsi progettuali che portano a delle scelte piuttosto che altre e ai motivi e all’importanza di una metodologia nella progettazione del nido d’amore. Il tutto appoggiato da teoria e pratiche architettoniche sia legate al fisico che al metafisico da parte di illustri architetti, psicologi e psicoanalisti.

Esempi architettonici di costruzioni abitative provano una metodologia efficiente che porta a imparare e a conoscere una prassi regolamentata da criteri di progettazione che porta a un’efficace progettazione di luoghi per la cura, lo sviluppo e il mantenimento dell’amore nella coppia. Questo studio sulla progettazione del ‘’nido d’amore’’ e degli spazi intimi è fondamentale per migliorare e alzare il livello del benessere e di amore sia nella coppia sia per se stessi. Si evidenziano i costrutti principali da cui si può attingere per costruire i propri spazi criteri di progettazione mirati a identificare concetti per progettare spazi sociali.

Si prende ad esempio la casa E-1027 progettata nel 1926 dall’architetto modernista Eileen Gray donata come atto d’amore verso il partner.

L’acquisizione di conoscenze di una buona progettazione della prima casa sviluppa consapevolezza sulle scelte che si possono fare che risuona sulla vita della coppia il quale trova giovamento e miglioramento.

L’articolo si pone l’obiettivo di presentare e far conoscere aspetti di progettazione, dando una metodologia per migliorare aspetti della vita in una relazione, approfondendo con progetti ed evidenze scientifiche a supporto dell’efficacia nel miglioramento dell’amore in una coppia.

1. Che cos’è l’ architettura architerica

“Architerica” è un metodo di progettare e vivere gli spazi. Il termine venne coniato dall’architetto Carmia De Ninnis. L’architetrica ‘’fonde assieme tre ambiti filosofico, artistico e architettonico basandosi sull’assunto che l’ambiente interagisce con la persona in un continuo scambio energetico’’ (De Ninnis, 2015). L’architerica ha il compito di riconsegnare la dignità del potere della progettazione architettonica oltrepassando la solo visione estetica e funzionale. Dal momento che la casa è specchio del nostro corpo deve essere costruita nel rispetto delle esigenze del committente e puntare in primo luogo a incrementare il suo benessere psicofisico. Questo tipo di approccio personalizzato garantisce un maggiore rispetto dei luoghi e dell’ambiente poiché stimola il senso dell’armonia e della bellezza nei singoli individui e contribuisce a educare la società a una maggiore percezione del bello.

L’architerica, quindi, vuole soddisfare e valorizzare le scelte della committenza, nello specifico che si approfondirà in questo articolo la committenza riguarda la coppia, creando uno stile esclusivo attraverso l’utilizzo di: forme, colori, simboli ed orientamenti che emergono dallo studio della persona e che prendono vita nel rispetto dello spirito dei luoghi.

1.1. Cenni storici sull’evoluzione del concetto di casa

L’abitazione è quel luogo in cui si svolge la vita quotidiana di ognuno, rigidamente separata dall’attività lavorativa e dal contesto sociale esterno.

La prima grande trasformazione nell’architettura domestica ha riguardato il periodo compreso fra gli anni Venti e Cinquanta del secolo scorso in cui la casa moderna viene concepita come un nucleo strutturato intorno alla progettazione di impianti fognari, acqua, gas, cavi e linee telefoniche. In questa fase la costruzione di servizi nella città incide sulle forme delle abitazioni condizionando le relazioni familiari e della convivenza cambiando il significato della casa.

A partire dalla seconda metà del Novecento, si mettono nuovamente in discussione la separazione di pubblico e privato. Il passaggio dalla società industriale alla società terziaria è tra le cause di questa trasformazione cui viene sottoposta la famiglia. Infatti, la famiglia diventa un elemento sociale all’interno di un complesso sistema di relazioni interne ed esterne della società.

A partire dagli anni Sessanta, parallelamente allo sviluppo economico, sanitario educativo e politico si conferisce alla casa, e quindi alla famiglia, un ruolo postmoderno. Le componenti e le funzioni della casa diventano sempre più espressive dei bisogni psicologici dei membri della famiglia. I cambiamenti degli spazi della casa si basano sulla volontà di autodeterminazione dell’individuo in una società che chiama valori democratici e moderni.

Un altro importante cambiamento che contribuisce all’evoluzione della casa è l’introduzione degli elettrodomestici all’interno della vita quotidiana. Il consumo domestico cambia e quindi necessita una nuova idea di progettazione architettonica domestica. Gli elettrodomestici, infatti, riducono il carico di lavoro influenzando anche la relazioni fra i membri della famiglia. Gli spazi della casa iniziano a trasformarsi con il tempo, specchiando le necessità della società. Il soggiorno prima degli anni sessanta era pensato come stanza riservata alle cerimonie della famiglia o per ricevere ospiti. Negli anni sessanta, invece, seguendo le innovazioni ed evoluzioni nella società, si trasforma in uno spazio informale in cui si svolgono varie attività: giochi, studio, lavoro. La cucina e il bagno vengono spostati su lati opposti dell’abitazione inserendoli lontano dagli spazi comuni per rendere la casa ancora più accogliente e ‘’interiorizzare’’ la vita domestica allontanando dalla strada e dal dominio pubblico.

Le dimensioni sociali e culturali incidono profondamente nella strutturazione dell’abitazione e così nelle relazioni familiari e viceversa. Emerge la famiglia relazionale, dove, in questa fase la famiglia è luogo di affettività e reciprocità. La casa quindi diventa uno spazio domestico di condizione affettiva. In sintonia con la trasformazione qualitativa delle relazioni interfamiliari emergono procedure e costruttivi nuovi ( Bachelard, 1957).

Per esempio, soggiorno e cucina in qualche modo perdono, rispetto al passato, i loro rigidi confini all’interno della casa riconfigurandosi secondo nuovi assetti. La cucina diventa uno spazio pensato e arredato anche in funzione di ospiti ed è per questo che porta in sé i segni della personalizzazione. La cucina, resta il centro della domesticità, spesso abbandonand la separazione formale dello spazio in cui pranzare dagli altri trasformandosi in un ‘’living kitchen’’. La grande sala diventa luogo di produzione lavorativa, culinaria, relazionale, affettiva, ristorativa, di svago e tutte le attività sono possibili in uno spazio ampio in cui le suddivisioni funzionali scompaiono. Gli spazi sono delimitati dagli oggetti d’arredo non più da mura, chiuse che rendono ancor più piccoli gli spazi.

Oggi, grazie ai progressi tecnologici e informatica, si è preso la direzione di una metodologia di progettazione verso il sostenibile e ecologico.
La casa è dunque l’immagine del sé, e il termine casa risulta anche essere sinonimo di famiglia, perché la casa è il luogo dove si svolge la vita familiare.

2. Psicologia dell’Abitare: rapporto tra la psiche umana e l’ambiente abitativo

La psicologia architettonica esplora la relazione tra la progettazione degli spazi fisici e i pensieri, le emozioni e i comportamenti degli individui che interagiscono con quegli spazi. Si tratta di comprendere l’impatto che gli elementi architettonici possono avere sul benessere mentale ed emotivo delle persone.

Il famoso psicologo Lewin negli anni 50 del secolo scorso ha pensato a un modello teorico di “psicologia ecologica” dove scrive gli elementi importanti che deve avere la casa per aumentare il benessere psicologico:

  • L’esposizione della casa a elementi naturali (elementi pareti verdi, suoni della natura, materiali morbidi, legno, piante o materiali che simulano il mondo organico) che riducono l’affaticamento mentale, ovvero lo stress;
  • L’ambiente deve essere non troppo piccoli o sovraffollato, ma, nemmeno troppo grande per evitare di essere troppo dispersivo;
  • Gli spazi devono avere uno stile non troppo semplice che potrebbe ‘’annoiare’’ ma, nemmeno troppo complesso perché porterebbe a una sovrastimolazione della mente e delle emozioni. L’eccessiva stimolazione riduce la capacità di percepire in modo chiaro e regolare l’ambiente e ciò fa diminuire la percezione di sicurezza.
  • Gli ambienti devono avere un ridotto inquinamento atmosferico. Infatti nasce da qui l’esigenza di fornire all’abitazione sistemi di purificazione dell’aria naturali come inserire piante o artificiali con la progettazione di impianti specifici.
  • Un ambiente in cui non vi è un eccessivo il rumore ambientale e da ciò l’importanza di interventi di isolamento acustico e di realizzazione di elettrodomestici per ridurre la rumorosità.
  • La luce è un elemento importante. Sia la luce naturale che artificiale è un elemento fondamentale perché essa influenza il nostro ritmo circadiano e il nostro umore. Di conseguenza il nostro umore influenza il modo in cui interpretiamo la realtà. Ambienti dalle superfici scure ci inducono a percepire l’ambiente come uno spazio angusto, mentre i colori chiari e caldi portano a percepire l’ambiente come più spazioso.

2.2. Elementi chiave per una corretta progettazione della casa rispettando il legame psiche e spazio

Alcuni aspetti chiave della psicologia architettonica per una corretta progettazione della casa sono:

  • La psicologia ambientale: che esamina l’interazione tra gli individui e il loro ambiente fisico. Esplora come la progettazione degli spazi influenza il comportamento e il benessere umano.
  • Percezione spaziale: riguarda il modo in cui gli individui percepiscono e interpretano lo spazio che li circonda. Fondamentali sono gli elementi architettonici come illuminazione, colore, scala e forma possono influenzare il modo in cui le persone sperimentano e navigano in uno spazio.
  • Carico cognitivo: la progettazione di uno spazio può influenzare il carico cognitivo, che si riferisce allo sforzo mentale richiesto per elaborare le informazioni. Spazi ben organizzati e progettati in modo intuitivo possono ridurre il carico cognitivo e migliorare l’usabilità (Filighera & Micalizzi, 2018).
  • Impatto emotivo: l’architettura può evocare risposte emotive. Ad esempio, la progettazione di uno spazio può suscitare sentimenti di comfort, tranquillità, eccitazione o disagio. Fattori come l’illuminazione, i materiali e la disposizione contribuiscono all’impatto emotivo di uno spazio.
  • Design biofilo: la progettazione biofila incorpora elementi e caratteristiche naturali nell’ambiente costruito per migliorare il benessere. L’esposizione alla natura, alla luce naturale e al verde nella progettazione architettonica è stata collegata a effetti positivi sull’umore e sulla riduzione dello stress.
  • Orientamento e navigazione: la progettazione architettonica influenza il modo in cui le persone navigano e comprendono uno spazio. Elementi chiari di orientamento, come segnaletica e segnali visivi, contribuiscono alla capacità di una persona di muoversi comodamente attraverso uno spazio.
  • Significati culturali e simbolici: l’architettura spesso porta con sé significati culturali e simbolici. Il design di un edificio può comunicare valori, identità e scopo. Anche le influenze culturali sulle preferenze architettoniche svolgono un ruolo nel modellare le risposte delle persone agli spazi.
  • Design universale: i principi di progettazione universale mirano a creare spazi accessibili e inclusivi per persone con abilità e background diversi. Questi principi tengono conto dei bisogni di tutti gli individui, indipendentemente dall’età, dalle capacità o da altri fattori.
  • Design sensoriale: la progettazione sensoriale implica considerare le esperienze sensoriali all’interno di uno spazio, inclusi vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Gli architetti possono progettare intenzionalmente ambienti per coinvolgere e stimolare i sensi in modi specifici.
  • Comprendere la psicologia dell’architettura è importante per architetti, urbanisti e designer per creare spazi che migliorino il benessere e le esperienze delle persone che li utilizzano. Implica un approccio multidisciplinare che incorpora elementi di psicologia, neuroscienze e principi di progettazione. (Vattano, 2015).

3. Il Nido d’amore: La casa E-1027

In senso letterale può riferirsi ad un nido d’amore o ad un luogo in cui una coppia avverte un senso di vicinanza e connessione. L’espressione ‘’Nido d’amore’’ non è specifica dell’architettura o di un particolare tipo di abitazione; piuttosto, trasmette una connotazione sentimentale o affettuosa. Le persone potrebbero usare il termine per descrivere una casa accogliente, una fuga romantica o qualsiasi spazio che abbia un significato speciale per una coppia. Il concept enfatizza l’idea di un rifugio o di uno spazio dove l’amore e l’intimità possono prosperare.

Parleremo di un esempio architettonico molto importante, ovvero la casa E-1027, dove l’architetto Eileen Gray progettò tale casa per lei e per il suo amante.

L’opera architettonica “E-1027” è anche definita la ‘’House of Love’’ ovvero ‘’Casa dell’amore’’. Il nome “E-1027” deriva da un codice che include le iniziali di Eileen Gray, architetto importante e del suo collaboratore Jean Badovici, il suo partner. La “E” sta per Eileen, “10” per Jean (J è la decima lettera dell’alfabeto) e “2” e “7” per Gray e Badovici. La denominazione “House of Love” aggiunge una dimensione poetica o romantica al nome, sottolineando la natura personale e collaborativa del progetto. La villa modernista di Eileen Gray, House E-1027, fu davvero un risultato architettonico e di design significativo e il nome stesso riflette lo stretto rapporto tra i due collaboratori. La casa è nota per il suo design innovativo, le caratteristiche funzionali e il suo contributo allo sviluppo dell’architettura modernista. Rimane un punto di riferimento importante nella storia dell’architettura e del design e la denominazione “House of Love” racchiude gli aspetti personali e artistici di questo influente progetto.

E-1027 è una villa modernista situata a Roquebrune-Cap-Martin, vicino a Monaco, sulla Costa Azzurra. La casa è un’opera significativa di architettura e design moderno ed è notevole per le sue caratteristiche innovative. Ecco i punti chiave su E-1027.

Eileen Gray, pioniera dell’architettura modernista, progettò la casa tra il 1926 e il 1929 ed è considerata una delle sue opere più importanti.

Il design dell’E-1027 è caratterizzato da principi modernisti, tra cui semplicità, funzionalità e attenzione all’uso di nuovi materiali. Elementi incorporati in grigio come mobili in tubolare d’acciaio e pannelli regolabili che consentivano spazi abitativi flessibili. L’opera E-1027 include diverse caratteristiche innovative per l’epoca, come l’uso di pannelli scorrevoli per consentire configurazioni di stanze adattabili, mobili da incasso e un design aperto e arioso che collega l’interno con il paesaggio circostante. La villa è situata su una scogliera a picco sul Mar Mediterraneo, offrendo viste mozzafiato. Nel corso degli anni la casa cadde in uno stato di degrado, ma è stata sottoposta ad interventi di restauro che ne hanno preservato il significato storico e architettonico. Purtroppo la storia di questa villa d’amore E-1027 comprende alcune infelici accaduti che coinvolgono in particolare il famoso architetto Le Corbusier. Infatti, Le Corbusier dipinse una serie di murales sui muri della casa senza permesso, cosa che fu vista da molti come un atto irrispettoso.

Nonostante l’infelice gesto che ha subito la villa d’amore, ad oggi, E-1027 è celebrata per il suo contributo all’architettura e al design modernista. Rimane un punto di riferimento importante nella storia dell’architettura del XX secolo ed è riconosciuto per il suo design funzionale ma esteticamente gradevole. La villa ha guadagnato rinnovata attenzione negli ultimi anni grazie agli sforzi di restauro e al crescente riconoscimento dell’impatto di Eileen Gray sul design moderno (Zagaria, 2019).

Conclusioni

La creazione della propria casa deve un gesto di amore. L’idea di decidere di convivere spazi con il proprio partner porta a voler condividere ogni momento con quella persona. La casa è come l’anima della coppia stessa, diventa lo specchio delle sane abitudini e della sana relazione e rispetto reciproco.

Bibliografia e sitografia

  1. Carmia De Ninnis, Mondadori Electa (2015) . ‘’Architerica. L’arte di abitare’’.
  2. Saggio: Gaston Bachelard, (1957). ‘’ La poetica dello spazio’’.
  3. Recensione: Vattano, S. (2015). ‘’Harry Francis Mallgrave: L’empatia degli spazi. Architettura e neuroscienze’’. TECHNE – Journal of Technology for Architecture and Environment, (10), 272–274.
  4. T. Filighera & A. Micalizzi., FrancoAngeli (2018). ‘’Psicologia dell’abitare. Milano’’.
  5. https://www.schiavispa.it/blog/speciale-coppia/convivenza-limportanza-degli-spazi-personali-nella-vita-di-coppia/
  6. https://www.elledecor.com/it/case/a28922525/villa-e-1027-eileen-gray-le-corbusier/