L’importanza strategica della Comunicazione non verbale

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La Comunicazione è un universo straordinario e complesso. Sappiamo benissimo che ogni àmbito della nostra esistenza, sia personale che professionale, è strettamente legato alla dimensione “relazionale” della Comunicazione.
In modo molto superficiale, soprattutto negli ultimi anni, si è attribuita una sempre crescente importanza alla Comunicazione fatta da “parole”, come se il canale verbale fosse l’unico e il prevalente nell’uso quotidiano che ne facciamo… Ed invece non è esattamente così.

In realtà, se riflettiamo bene, non smettiamo mai di comunicare, nemmeno quando stiamo in assoluto silenzio. Il nostro corpo continua infatti a parlare e a lanciare messaggi ai nostri interlocutori o a chi ci osserva.
Si tratta quindi di una “comunicazione non verbale” da ascoltare con gli occhi, per usare un’immagine molto poetica.

Si definisce Comunicazione Non Verbale quella parte della relazione inter-personale che non è costituita dal contenuto del discorso e dal senso delle parole, ma che è caratterizzata da gesti, micro-espressioni, posture del nostro corpo, tono e ritmo della nostra voce, sguardo.
Per secoli, come già accennato, si è pensato concretamente che il codice principale della comunicazione umana sia il linguaggio, parlato o scritto… ma spesso dimentichiamo che esso non è il solo che usiamo, o che usiamo in modo prevalente.

Gli esempi che si possono fare sono davvero tanti: se siamo in ascensore e qualcuno entra a un piano e, magari, comincia a parlare, mentre noi non ne abbiamo proprio voglia, ci giriamo rigidamente dall’altra parte con il nostro smartphone…

Non avremo aperto bocca, eppure la sequenza dei nostri gesti, apparentemente muti e insignificanti, hanno “detto” qualcosa!

L’uomo, infatti, non utilizza solo il canale verbale per comunicare ma anche tutta una serie di altri “strumenti e strategie” a sua disposizione,  di cui spesso non è pienamente consapevole.
Il volto e la voce  lasciano trasparire le emozioni, i nostri stati d’animo e danno vita a espressioni immediate, spesso istintive e per noi difficilmente controllabili…
Ecco che la Comunicazione non verbale ci può addestrare ad auto-percepirsi, ascoltarsi e monitorare le reazioni del nostro corpo quando comunichiamo con gli altri. Una delle azioni più importanti, in questo contesto, è saper cogliere piuttosto rapidamente il feedback della comunicazione, cioè osservare chi ascolta e decifrare come sta reagendo. Ricordiamo che il feedback è una delle componenti più importanti della Comunicazione e consiste di tutti quei segnali (verbali e non verbali) che il ricevente emette immancabilmente durante una interazione.

La Comunicazione non verbale, se opportunamente e strategicamente utilizzata, permette di acquisire una maggiore efficacia; ad esempio un docente nelle sue attività didattiche potrebbe, in certe situazioni, cogliere un’espressione di incertezza e disorientamento sui volti dei ragazzi. Ecco! Questo è proprio un esempio di “segnale” che proviene dalla Comunicazione non verbale. E’ fondamentale essere attentissimi osservatori, così potremo “leggere” il non verbale dei nostri interlocutori e decidere se procedere nella spiegazione o riformulare il concetto.

Comprendere le modalità comunicative non verbali dei nostri interlocutori e saper leggere le nostre, sono competenze fondamentali, soprattutto nell’attuale contesto socio-lavorativo, che ci concederanno una maggiore sicurezza e autorevolezza.