Risanamento Differenziale: comprensione e calcolo del risarcimento Extra-INAIL

Il termine “danno differenziale” si riferisce alla porzione di risarcimento corrisposta al lavoratore o ai suoi eredi, superiore a quanto ottenuto dall’INAIL come indennizzo, a seguito di un illecito penale commesso dal datore di lavoro o da un terzo soggetto.

Quando un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro o gli viene diagnosticata una malattia professionale, l’INAIL eroga un indennizzo in base all’assicurazione obbligatoria stipulata dal datore di lavoro.

Tuttavia, se l’infortunio è causato da responsabilità esterne, e il danno supera l’importo indennizzato dall’INAIL, si configura il “danno differenziale”.

Il risarcimento del danno differenziale si distingue dall’indennizzo INAIL poiché si basa su principi diversi:

  • L’INAIL eroga il risarcimento all’occorrenza dell’infortunio o al riconoscimento di una malattia professionale, senza richiedere l’accertamento della responsabilità del datore di lavoro o di un terzo.
  • Il danno differenziale richiede che l’evento dannoso sia causato dal comportamento colposo del datore di lavoro o di un terzo. Spetta a chi, pur percependo già una rendita INAIL, dimostra di aver subito un danno ulteriore rispetto a quello indennizzato dall’INAIL.

Il calcolo del danno differenziale implica la differenza tra l’indennizzo INAIL e l’importo che può essere richiesto al responsabile dell’incidente come risarcimento globale.

Questo comprende diversi tipi di danni:

  • Danno patrimoniale: spese vive sostenute dal lavoratore e mancato guadagno dovuto all’infortunio.
  • Danno biologico (anche temporaneo) inferiore al 6%: risarcimento per lesioni psico-fisiche.
  • Danno morale o non patrimoniale: risarcimento per sofferenza psicologica.
  • Danno esistenziale: risarcimento per alterazioni nella qualità della vita.

Il calcolo del danno biologico differenziale varia a seconda del grado di inabilità, con un indennizzo in capitale o una rendita liquidata.

L’INAIL stabilisce indennizzi per invalidità permanenti tra il 6% e il 15%, mentre per percentuali superiori al 15%, si applica il valore capitale della rendita liquidata.

Nel caso di invalidità permanenti inferiori al 6%, l’INAIL non riconosce indennizzo, consentendo al lavoratore di richiedere il risarcimento secondo i criteri civilistici.

Il danno differenziale va calcolato considerando sia l’indennità INAIL che l’importo dovuto per il danno complessivo.

Se il danno subito non supera l’indennità INAIL, nessun risarcimento del danno differenziale sarà riconosciuto al lavoratore.