Tesi Online Gratuita: Aggressività, Autolesionismo e Condotta Suicidaria nel Disturbo Borderline di Personalità – i correlati biologici e neuro anatomici

TESI ONLINE GRATUITA Aggressivita, Autolesionismo e Condotta Suicidaria nel Disturbo Borderline di Personalita i correlati biologici e neuro anatomici

A cura della Dott.ssa Laura Cioccolone

Un estratto della tesi:

1.2 EPIDEMIOLOGIA

A dispetto di quanto si possa immaginare, il disturbo borderline di personalità è una condizione abbastanza diffusa, con una prevalenza nella popolazione generale compresa tra lo 0,2% e l’1,8%. La maggior parte degli studi è stata però condotta nel Nord America, motivo per il quale questi dati potrebbero mostrarsi differenti se valutati in altri contesti.

Lo studio più attendibile sulla prevalenza del suddetto disturbo è stato condotto a Oslo su un campione di comunità: solo lo 0,7% dei pazienti di un campione rappresentativo di comunità presentava la diagnosi di disturbo borderline. Le percentuali di prevalenza aumentano quando il campione viene scelto all’interno del sistema di salute mentale: le percentuali nei pazienti ambulatoriali variano dall’8% all’11% e in quelli ospedalizzati dal 14% al 20%; negli utenti del servizio giudiziario, queste percentuali si muovono tra il 60% e l’80% (Bateman A., Fonagy P., 2004).

Studi più recenti affermano che il BPD riguarda il 2% della popolazione generale, in particolare un paziente su 10 ricoverati in strutture psichiatriche. Secondo studi statunitensi, è presente tra il 30% e il 60% dei pazienti con disturbi di personalità (Chiarini A., 2008).
La prevalenza nella popolazione del BPD è, ad oggi, stimata intorno all’1,6%, ma può arrivare al 5,9%. È di circa il 6% in contesti di assistenza primaria, circa il 10% tra individui osservati negli ambulatori di salute mentale, di circa il 20% tra i pazienti psichiatrici ricoverati.

Viene diagnosticato prevalentemente nelle femmine (75% dei casi). Il disturbo borderline di personalità è di circa cinque volte più comune tra i consanguinei di primo grado degli individui con il disturbo, rispetto alla popolazione generale. Esiste un rischio significativo familiare per i disturbi da uso di sostanze, disturbo antisociale, depressivo o bipolare di personalità. La sintomatologia borderline è spesso riscontrata negli adolescenti e nei giovani adulti con problemi di identità, soprattutto in concomitanza con l’abuso di sostanze, i quali presentano comportamenti transitori che possono essere facilmente confusi: instabilità emotiva, dilemmi “esistenziali”, incertezze, scelte ansiogene, conflitti sull’orientamento sessuale e pressioni sociali contrastanti nelle decisioni che riguardano la vita professionale (A.P.A., 2014).

1.3 QUADRO CLINICO

Kernberg identifica tre caratteristiche principali dell’organizzazione borderline di personalità:

A. La sindrome della diffusione dell’identità: è caratterizzata dalla mancanza di un concetto integrato del sé e degli altri significativi. Questa mancanza integrativa viene facilmente fuori sia durante la raccolta dell’anamnesi, sia nelle descrizioni del paziente circa se stesso e gli altri che risultano essere non riflessive, contraddittorie o caotiche. Il paziente è anche incapace di essere, o addirittura di divenire, consapevole di queste contraddizioni;

B. La dipendenza da meccanismi di difesa primitivi centrati sulla scissione: le operazioni difensive comprendono in primis il meccanismo della scissione o dissociazione primitiva, caratterizzato da una globale sconnessione emotiva tra gli stati contraddittori dell’Io, in modo particolare l’esperire in modo scisso le percezioni idealizzate e persecutorie delle relazioni con gli altri. Questa difesa è accompagnata dall’identificazione proiettiva, ossia da una tendenza inconscia ad indurre nell’altro ciò che viene proiettato e a tentare di controllare l’altra persona, tramite la proiezione. Altri meccanismi che rinforzano i precedenti sono l’onnipotenza, il controllo onnipotente, l’idealizzazione primitiva, la svalutazione e la negazione