Tesi Online Gratuita: Educazione Motoria nelle Scuole – l’Importanza di Proporre a Ragazzi con DSA un’Attività Fisica Adattata per Potenziare le Capacità di Apprendimento

TESI ONLINE GRATUITA: Educazione Motoria nelle Scuole - l’Importanza di Proporre a Ragazzi con DSA un’Attività Fisica Adattata per Potenziare le Capacità di Apprendimento

A cura della Dott.ssa Irene Emili

Un estratto della tesi:

INTRODUZIONE

Educazione Motoria e Bisogni Educativi Speciali

L’educazione attraverso il corpo e il movimento, se rivolta alla complessità della persona deve caratterizzarsi come l’insieme dei processi intenzionali o impliciti in grado di sostenere la maturazione individuale e di favorire l’apprendimento di abilità e competenze proprie del movimento umano ed essa comprende le dimensioni fisica, intellettiva, cognitiva, emozionale, motivazionale e socio-relazionale.

Le finalità dell’educazione motoria sono il raggiungimento della consapevolezza di significati e valori della corporeità e del movimento, lo sviluppo dell’autonomia responsabile e della libera espressione della personalità, nella prospettiva dell’adozione di un sano stile di vita (Lipoma, 2014b).

In tale concezione educativa il corpo e il movimento divengono co-costruttori nella formazione di ciascun soggetto, non solo negli aspetti di coscienza/consapevolezza del sé, del proprio essere corpo, della motricità che lo caratterizza, delle relazioni con gli altri ma, anche, delle condizioni di salute e del senso di benessere che ne deriva.

L’educazione motoria si sta caratterizzando sempre di più, grazie agli apporti delle scienze pedagogiche, per una didattica qualitativa rispondente ai bisogni e alle necessità dei bambini. L’educazione motoria si rivolge a un soggetto che vive l’esperienza didattica attraverso il suo essere corpo nell’interazione con l’ambiente circostante, in una continua trasformazione che coinvolge l’espressione delle potenzialità individuali e genera nuove conoscenze e competenze (Lipoma M 2016, p.7).

In tale direzione, da anni, viene prodotto lo sforzo di fondare un’educazione motoria, sui presupposti di rispetto della diversità dei soggetti, dei loro ritmi di apprendimento, della coscienza incorporata perché vissuta sia sul piano cognitivo sia su quello senso-motorio.

Il valore educativo si realizza grazie alle modalità con cui il soggetto vive le situazioni, richiamando la sua storia personale, la sua esperienza pregressa, grazie alle quali può dare significato e singolarità alle attività in cui è coinvolto.
L’agire motorio, allora, incarna la dimensione del corpo vissuto, Leib, alla dimensione del corpo materiale, Körper (Isidori, 2002), nell’unitarità psico-fisica del soggetto, dando spessore culturale e valoriale al contesto educativo.

Come sostiene Margiotta (2016, p.10). Compito della scuola del terzo millennio è quello di assicurare ai suoi allievi lo sviluppo pieno, riconosciuto e condiviso del loro potenziale di apprendimento; nonché la possibilità concreta di orientare conoscenze, abilità e competenze verso l’esercizio dei propri talenti.

L’assetto attuale dell’educazione motoria, con passaggi storico legislativi durati decenni (Cappa, 2009), evidenzia una visione pedagogica che non ritiene le attività fisiche o sportive educative a prescindere, ma in funzione all’approccio con cui vengono proposte alle giovani generazioni. Tale approccio può concretizzarsi a partire dal gioco infantile e dalle caratteristiche ecologiche che esso evidenzia, come elementi che lo rendono educativo per i bambini.

Nel corso degli ultimi anni è aumentato considerevolmente il numero di alunni che presentano diverse tipologie di difficoltà che non rientrano nei parametri delle classificazioni dell’OMS per le disabilità (uno dei principali sistemi di classificazione è l’ICF, Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute.

Tali situazioni problematiche sono oggi materia di studio di esperti che definiscono gli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) quelli per i quali, pur in assenza di diagnosi o certificazione clinica, possono essere predisposti dei progetti educativi e didattici personalizzati (PDP). Con il termine BES ci si riferisce a tutti quegli studenti che, per ragioni differenti e non solo a causa di disabilità, mostrano delle difficoltà nei primi 18 anni della loro vita negli ambienti educativi e dI apprendimento…