Tesi Online Gratuita: La Carta della Terra – Orizzonti di sostenibilità globale, comunitari e italiani

TESI ONLINE GRATUITA La Carta della Terra - Orizzonti di sostenibilita globale, comunitari e italiani

A cura della dott.ssa Paola Codazzi

Un estratto della Tesi Online sulla Carta della Terra:

INTRODUZIONE

Lo sviluppo sostenibile è diventato in questi decenni un tema oggetto di studi e dibattiti che hanno coinvolto l’attenzione dell’economia, della politica, dell’ecologia, dei formatori e di tutti i cittadini. E’ stato scelto questo tema per la tesi di laurea perché sono stata coinvolta in alcuni progetti promossi da enti del terzo settore, e tramite queste esperienze sono venuta a conoscenza della Carta della Terra, un documento che è stato un precursore in merito ai temi dell’educazione alla sostenibilità.

Viviamo in un’epoca di profonde e rapide trasformazioni, in cui è difficile adottare modelli di sostenibilità e scegliere i migliori modi per rapportarci all’ambiente che ci accoglie, agendo per la sua tutela. Questo lavoro è svolto come ricerca in merito a questi temi, mantenendo ben ferma l’attenzione al proverbio degli indiani d’America citato anche nel contesto di Expo 2015: “La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli”.

La ricerca effettuata identifica le principali attività formali e giuridiche a salvaguardia del Pianeta e presenta le opinioni di alcuni studiosi che nel tempo hanno proposto soluzioni per una società eco-sostenibile.

L’elaborato si sviluppa a livello metodologico partendo da concetti generali per poi focalizzare l’attenzione sugli aspetti più concreti e pratici, partendo da un contesto planetario, per poi concentrare l’attenzione sul continente e successivamente alla nostra nazione, con riferimenti anche alle più recenti normative nazionali ed internazionali, riportando ampi riferimenti legislativi e dati statistici attinti da numerose fonti (in particolare Nazioni Unite, UNESCO, EUROSTAT, ISTAT, ma anche reti di ricercatori universitari o legati ad altri enti).

Il primo capitolo si apre con i concetti di territorio, paesaggio e ambiente e li si analizza da un punto di vista etimologico e geografico. Lo studio prosegue descrivendo l’impatto dell’antropizzazione sul territorio, il quale è stato talmente rilevante che i geologi hanno stabilito che si definisce una nuova era, chiamata Antropocene, proprio per evidenziare il coinvolgimento dell’azione umana in questo cambiamento. Questa nuova epoca va necessariamente affrontata con un diverso approccio, onde evitare le situazioni critiche già create in conseguenza delle azioni umane del passato (distruzione di habitat naturali, riduzione delle biodiversità, deforestazione, desertificazione, defaunazione, cementificazione, alterazioni delle caratteristiche biochimiche), pertanto si documenta lo stato attuale del pianeta attraverso gli studi ed i report considerati più validi a livello internazionale.

Questo lavoro considera che per generare un cambiamento positivo e volto allo sviluppo sostenibile occorre conoscere a fondo la situazione, attraverso ricerche e rilevazioni scientifiche e statistiche accurate, ma la consapevolezza si crea soprattutto nella società civile, la quale si rende sempre più conto dell’importanza di agire con saggezza, la quale deriva da informazione, da analisi e discussioni che per questi temi coinvolgono molte discipline. Il primo capitolo prosegue quindi con la presentazione dei primi confronti a livello internazionale sui temi della sostenibilità, che si sono svolti alla fine del secolo scorso ed hanno portato alla convocazione da parte delle Nazioni Unite di tre Summit per la Terra. Poiché dopo il primo incontro del 1992 si era intuita l’importanza di formalizzare delle linee guida per i temi di politica ambientale e si erano creati gruppi di discussione a vari livelli; il confronto, che si è svolto coinvolgendo i rappresentanti della società civile, ha portato alla stesura di un documento fondamentale: la Carta della Terra, formalizzata nel 2000. Il contenuto di tale testo (riportato integralmente in appendice) ha sottolineato alcuni concetti fondamentali, che per la prima volta venivano esposti tutti insieme in un documento ufficiale (peraltro nato collateralmente ad un evento di tale portata), quali la tutela del pianeta (che viene definito “Terra, nostra madre”), la responsabilità degli individui che interagiscono con esso, ponendo le basi per ulteriori confronti e per le successive attività normative. Si potrebbe affermare che Carta della Terra testimoni una nuova eco-sofia e ponga le basi di un necessario cambio di paradigma con cui rapportarsi alla società; questa tesi attesta infatti che è indispensabile sfuggire dal concetto di sviluppo che per il mondo economico è stato legato in modo indissolubile all’incremento di produzione e di redditività (attraverso la logica della ricerca dell’incremento del Prodotto Interno Lordo), per accedere ad un’ottica di possibile evoluzione di tutti gli esseri viventi sulla Terra, di salvaguardia delle biodiversità e di creazione di una società sostenibile, equa ed inclusiva.

Questo elaborato prosegue attraverso l’analisi di come gli studi statistici sono dovuti cambiare nel tempo per adeguarsi alle esigenze di rilevazione sempre più mirate e sistematiche, poiché le problematiche emerse sono sempre più complesse e le risorse sul pianeta si stanno rapidamente esaurendo, creando il fenomeno dell’Overshoot, l’eccessiva utilizzazione che in pochi mesi delle disponibilità teoriche annuali di beni di vario genere, generando una situazione con crescenti criticità. I dati riportati in questo lavoro sono stati attinti sia dai canali istituzionali, che attraverso fonti di ricercatori legati a vari ambiti accademici o indipendenti e sono il risultato di un’indagine su una grandissima mole di informazioni, che sono state elaborate attraverso analisi mirate a sintetizzare in modo quasi fotografico alcuni aspetti particolarmente interessanti delle problematiche.

I risultati, grazie alle moderne tecnologie possono essere rese disponibili in tempo reale e diventano oggetto di analisi comparative a livello internazionale, anche in termini spaziali e temporali. Tali indici sono diventati la base per le progettualità future e le Nazioni Unite hanno identificato 17 serie di indicatori inserendoli in una programmazione sovranazionale di obiettivi definita Agenda 2030 (data l’importanza di queste rilevazioni, si forniscono dettagli in merito in ognuno dei capitoli, nel primo relativamente ai dati mondiali, nel secondo a livello europeo, e nel terzo per la situazione italiana).

Dopo l’analisi della situazione mondiale sviluppata nel primo dei tre capitoli, nel secondo l’attenzione si sposta sulla condizione del nostro continente, con particolare attenzione alle normative con cui l’Unione Europea ha legiferato, fornendo linee guida per piani strategici o stabilendo norme specifiche a cui ogni Stato membro è invitato ad adeguarsi attraverso adeguamenti dei propri ordinamenti giuridici. In particolare si forniscono dettagli sul Green Deal Europeo che formalizza gli ambiziosi obiettivi prefissati dall’Unione Europea, che potrebbero portarla ad un ruolo di leader a livello mondiale nell’ambito della riduzione delle sostanze inquinanti.

In questo periodo in cui si fa ampio uso anche nei documenti normativi europei di termini quali sostenibilità, green economy, economia circolare, ecc., quindi nel testo si approfondiscono tali terminologie, poiché tali aspetti hanno implicazioni economiche, umane e sociali, ecologiche, giuridiche ed etiche. Una riflessione viene proposta anche rispetto al concetto di intelligenza ecologica, coniato da Daniel Goleman, per descrivere una specifica forma di intelligenza che si lega alla coscienza critica a tutti i livelli, anche nei consumatori, e considera di valutare gli impatti negativi anche futuri delle azioni poste in essere sia dai produttori che dai cittadini.

Nel terzo capitolo il focus si trasferisce sulla realtà italiana, con le sue peculiarità, le sue criticità e le sue eccellenze, e le opportunità da cogliere. Infatti le indicazioni internazionali possono essere condivise in ordine teorico a livello globale, ma è poi necessario calarle sui contesti locali e solo coinvolgendo il territorio è possibile strutturare un cambiamento. Il capitolo inizia con una premessa che riguarda le fasi della tutela del territorio italiano, che si è sviluppata partendo da una visione estetico- vedutistica legata alla cultura di inizio Novecento, per poi approdare ad una lettura socio- antropologica, che tiene conto dell’interazione umana con l’ambiente, recependo i contenuti della Convenzione Europea del Paesaggio.

Nei passaggi successivi viene presentata la legislazione nazionale, con attenzione al Collegato Ambientale, che attesta la maturazione di una consapevolezza relativamente ai temi della sostenibilità, tanto che recentemente il Ministero dell’Ambiente ha mutato la sua denominazione in Ministero per la Transizione Ecologica.

Ampio spazio è dedicato al monitoraggio degli obiettivi inclusi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, fornendo per ognuno dei 17 macro-indicatori una coppia di grafici: il primo rappresentante l’andamento delle rilevazioni nel corso dell’ultimo decennio ed il secondo che rileva la posizione nazionale parametrata a quella della media continentale ed a quella di tutte le singole nazioni.

In maniera trasversale a tutto l’elaborato si affrontano i temi legati all’educazione poiché la trasformazione transita attraverso una diversa impostazione culturale (come ha riconosciuto anche UNESCO attraverso vari progetti di ricerca), per uscire da un vecchio paradigma socio-economico ed accedere a concetti di sostenibilità ed eticità. Si sottolinea che a tal fine occorre un nuovo modo di fare educazione e formazione, a tutti i livelli ed in tutte le fasce di età, come il longlife learning ci insegna; è pertanto fondamentale intraprendere progetti educativi che possono essere sviluppati in vari ambiti e molto potrà essere sostenuto dagli Enti di Terzo Settore, le quali già stanno svolgendo un’azione di capillare divulgazione di questa cultura, necessaria per una nuova fase di sviluppo, tenendo conto anche delle necessità di resilienza evidenziate in questi recenti periodi a causa del difficile contesto legato alla dichiarazione di pandemia.

La conclusione del capitolo si focalizza sull’importanza di costruire la coscienza di una identità planetaria, sul concetto di interdipendenza tra tutti gli esseri, che per esigenze vitali sono a loro volta connessi con gli ecosistemi terrestri.