Tesi Online Gratuita: Le Professioni Educative nel Panorama del Terzo Settore – Una Risorsa da Non Sottovalutare. Indagine esplorativa sull’inserimento di nuovi educatori

TESI ONLINE GRATUITA Le Professioni Educative nel Panorama del Terzo Settore - Una Risorsa da Non Sottovalutare

A cura della Dott.ssa Erminia Liuzzi

Un estratto della tesi:

INTRODUZIONE

In passato la presenza di un’ideologia welfarista, secondo cui soltanto lo Stato avrebbe dovuto rispondere ai bisogni provenienti dall’intera comunità, impediva al settore privato di farsi strada specialmente dal punto di vista normativo. Infatti, il welfare italiano era caratterizzato da una regolamentazione che affidava solo alle istituzioni pubbliche la gestione dei servizi sociali, le quali per poter asserire a tale compito avrebbero dovuto essere in possesso di tutte le risorse, economiche e umane, necessarie.

La consistenza dei mutamenti sociali che l’Italia ha dovuto affrontare ha condotto la totalità del settore non profit verso l’inizio di una nuova era: il terzo settore incomincia ad essere l’ambito per eccellenza in grado di fornire risposte efficaci ai bisogni sociali, affiancando e integrando pubblico e privato sociale in un modello di welfare mix disposto a rendere il capitale sociale un elemento in grado di valorizzare istanze solidaristiche e partecipative, a fronte di un calo della partecipazione politica ed economica.

«I tentativi di definire la distintività del Terzo settore rispetto a stato e mercato sono molteplici»; è proprio in tale circostanza che la capacità di rivitalizzare e flessibilizzare il sistema dei servizi porterà pian piano alla crescita dell’occupazione. In tale ottica, l’obiettivo del presente elaborato è quello di ricostruire l’evoluzione che ha investito il terzo settore nella sua totalità, la quale ha condotto a tante novità circa la gestione dei contesti e delle dinamiche legate al divenire lavoratori nel mondo non profit.

Il primo capitolo presenta il suddetto settore da un punto di vista storico e normativo ripercorrendo i numerosi tentativi di riforma intrapresi sin dai primi del Novecento.

Nel secondo capitolo viene presentata la realtà delle cooperative sociali, una particolare categoria di ente non profit impegnata nel perseguimento della promozione umana e dell’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi operanti in numerosi ambiti, tra cui quello sanitario, educativo e formativo e che negli anni hanno rappresentato una fonte inesauribile di nuovi posti di lavoro.

La natura complessa dei fattori che spronano le persone ad intraprendere la propria carriera professionale in tale ambito ha portato le imprese non profit non solo a riflettere sull’importanza di studiare e conoscere a fondo il clima lavorativo che si instaura all’interno di servizi educativi e formativi, ma anche a ripensare alle politiche di gestione del personale in entrata; a tal proposito il capitolo terzo si è occupato di descrivere alcune tematiche, come l’esperienza di tirocinio, il momento dell’inserimento in un nuovo ambiente di lavoro e l’importanza della supervisione, inerenti la condizione dei lavoratori operanti nel sociale.

La seconda parte dell’elaborato ha dedicato le proprie righe alla presentazione di una ricerca esplorativa volta a indagare la percezione che i professionisti del settore hanno in merito ad alcune tematiche strettamente legate al lavoro che svolgono ogni giorno.

Il capitolo quarto ha delineato le diverse fasi della ricerca condotta al fine di esplicitarne il tema, l’obiettivo, la metodologia e gli strumenti utilizzati, mentre il quinto, e ultimo, capitolo si è occupato dell’interpretazione e dell’analisi dei risultati ottenuti attraverso la somministrazione di un questionario rivolto ai protagonisti dell’intero studio: educatori e coordinatori operanti all’interno di servizi educativi.

Seguirà quindi un ampio discorso a sostegno del settore non profit e del fatto che le politiche aziendali poco attente alla valorizzazione del personale spesso risultano anche poco adeguate alle principali mission determinate dai vari enti protagonisti del Terzo settore; dunque è indispensabile attuare un cambio di rotta rispetto ai sistemi di gestione del personale, i quali solo attraverso regole e strumenti ben definiti possono investire sulle e per le persone che lavorano all’interno delle organizzazioni con finalità non lucrative.