Cos’è l’intelligenza emotiva e come svilupparla

intelligenza emotiva

Quando si parla di intelligenza, ci si riferisce solitamente a concetti come la capacità di ragionamento logico-deduttivo, il pensiero critico, la risoluzione di problemi. C’è, tuttavia, un altro tipo di intelligenza, che non si riferisce alla nostra conoscenza “tangibile” e pragmatica del mondo, bensì a una comprensione più profonda delle sensazioni, emozioni e percezioni umane: la cosiddetta intelligenza emotiva.

Cos’è l’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva consiste nella capacità di riconoscere le emozioni -proprie e altrui- e gestirle in modo corretto e appropriato alle circostanze. Con intelligenza emotiva si fa riferimento, quindi, non ad un’unica competenza, ma un insieme di skills, che rappresentano un elemento fondamentale in ogni campo della vita di una persona (scuola, lavoro, sport, relazioni ecc.) e possono essere apprese e allenate sin da piccoli.

Consapevolezza: la prima componente dell’intelligenza emotiva è la consapevolezza di sé e delle proprie emozioni. In particolare, con consapevolezza si intende, in questo caso, la capacità di identificare le proprie reazioni emotive nel momento in cui si presentano e prestare attenzione all’effetto che possono avere sui propri comportamenti. Essere più consapevoli porta a raggiungere una maggiore stabilità emotiva e autocompassione e può rappresentare anche un valido alleato contro ansia, depressione e stress.

Autocontrollo: la seconda componente è la capacità di controllare le proprie reazioni emotive e non lasciarsi trascinare dagli eventi e dalle emozioni che generano dentro di sé. Sapersi controllare è fondamentale per essere in grado di adattarsi a situazioni difficili, gestire efficacemente i conflitti e prendere decisioni migliori e meno precipitose.

Motivazione: la terza componente è l’abilità di mantenere alta la motivazione nello stabilire e si perseguire i propri obiettivi personali e non lasciarsi abbattere da eventuali ostacoli o difficoltà. Un alto livello di motivazione può fungere anche una funzione di “guida”, nella scoperta di ciò che davvero si desidera ottenere.

Empatia: la quarta componente, diversamente dalle precedenti, non è rivolta “all’interno” bensì all’esterno, all’altro; si tratta, infatti, dell’abilità di leggere e comprendere le emozioni altrui, “mettersi nei panni degli altri” e comportarsi di conseguenza.

Abilità relazionali: l’ultima componente, infine, è legata alla sfera comunicativa e relazionale dell’individuo e comprende tutte quelle competenze che permettono di interagire con gli altri in modo attento e opportuno, interpretare correttamente anche gli elementi di comunicazione non verbale e sviluppare la capacità dell’ascolto attivo.

Come sviluppare l’intelligenza emotiva

Le componenti dell’intelligenza emotiva, come accade per quelle che caratterizzano l’intelligenza logico-matematica o linguistico-verbale, possono essere apprese e sviluppate già in tenera età, attraverso l’esercizio e l’esperienza. Per questo motivo, è essenziale trasmettere ai bambini fin da subito l’importanza di una buona intelligenza emotiva, invitandoli a interrogarsi ciò che sentono e provano e condividendo con loro il proprio vissuto emotivo.

Ma quali sono le azioni da compiere e gli aspetti a cui prestare attenzione per esercitare e aumentare la propria intelligenza emotiva?

  • Ascoltare il proprio corpo

Le emozioni non sono qualcosa di astratto, ma hanno un riscontro fisico, tangibile e misurabile sul nostro corpo. Nervosismo e agitazione possono portare un aumento del battito cardiaco e del ritmo della respirazione, sensazioni di rabbia possono provocare un aumento della temperatura corporea, mentre sensazioni di paura ne comportano un abbassamento. Per comprendere a fondo le proprie emozioni e il modo in cui queste possono influenzano pensieri e comportamenti, è essenziale partire da una osservazione di ciò che provocano a livello fisiologico, entrando in contatto con il proprio corpo.

  • Osservare con attenzione le proprie reazioni emotive

In una situazione di crisi o forte pressione, può essere difficile prendersi del tempo per riflettere sulle proprie emozioni, ma è importante sforzarsi di mantenere alta l’attenzione e osservare, senza giudizio o biasimo, il modo in cui si sta reagendo. Un suggerimento classico, in questi casi, è quello di fare un respiro profondo oppure contare fino a 10, in modo da mantenere (o recuperare) la calma e riconsiderare le proprie reazioni emotive con maggiore lucidità. Allo stesso tempo, è importante anche fare caso alle emozioni positive, di serenità, gioia o soddisfazione, in modo da identificare ciò che, invece, ci fa stare bene e può rappresentare un fattore protettivo contro eventuali situazioni di disagio.

  • Leggere i segnali sociali

Espressioni facciali, postura, prossemica, gestualità, tono e ritmo della voce: sono moltissimi i segnali paraverbali e non verbali che vengono inviati all’interno di un contesto di comunicazione. Prestare una maggiore attenzione a questi elementi (e non solo agli aspetti esclusivamente verbali di una conversazione), è il primo passo per imparare a interpretare correttamente gli stati emotivi, le intenzioni e i comportamenti delle persone. 

Per approfondire

Il tema dell’intelligenza emotiva e del suo apprendimento -in particolar modo in età evolutiva-, è approfondito in due corsi online presenti sulla nostra piattaforma, rivolti a genitori, educatori, insegnanti e psicologi: