Cos’è la mindfulness e perché praticarla

mindfulness

Il concetto alla base della mindfulness, parola inglese che viene spesso tradotta in italiano con la parola “consapevolezza” o l’espressione “essere presenti”, è molto antico. Si tratta, infatti, di una pratica che affonda le sue radici nella meditazione orientale, nello yoga e negli insegnamenti buddhisti.

La diffusione di un modello “moderno” di mindfulness nel mondo occidentale, però, risale agli anni ‘70 del Novecento: Jon Kabat-Zinn, biologo statunitense, rimase profondamente colpito da una lezione di meditazione tenuta da un missionario zen quando era studente al MIT e, da quel momento, decise di approfondire le pratiche di mindfulness fino a diventare insegnante e pioniere della disciplina.

Per Jon Kabat-Zinn, “mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”.

Quali sono i benefici della mindfulness?

I benefici riconosciuti alle pratiche di mindfulness e meditazione sono molteplici e abbracciano tutti gli aspetti del benessere dell’individuo: dalla sfera della salute fisica a quella della salute mentale, dalle capacità cognitive a quelle affettive e relazionali.

  1. Riduce lo stress e migliora la gestione della rabbia

    Praticare la mindfulness, in particolare attraverso esercizi di meditazione e respirazione, aiuta a combattere lo stress, la rabbia e l’aggressività. Concentrarsi sul momento presente, sul “qui ed ora”, sul proprio corpo e sui propri pensieri, infatti, ha effetti calmanti e rasserenanti sull’organismo, riduce i livelli di ansia e negatività e contribuisce ad aumentare l’autostima, la gratitudine e la compassione, verso sé e verso gli altri.
  2. Protegge da malattie cardiache e neurodegenerative

    Meditare con costanza e regolarità aiuta l’organismo a rallentare il battito cardiaco e, di conseguenza, permette di raggiungere, con il tempo, un migliore equilibrio cardiovascolare.

    La meditazione mindfulness, inoltre, ha il potere di “proteggere” e allenare il cervello, e può rappresentare, quindi, una chiave per rallentare e contrastare l’emergere di disturbi cognitivi e neurodegenerativi legati all’età, come ad esempio il morbo di Alzheimer e la demenza senile.
  3. Aumenta la consapevolezza e l’empatia

    Le pratiche che si concentrano sul vivere momento per momento aiutano a riconnettersi con il proprio “io interiore”, comprendere meglio i propri bisogni e le proprie sensazioni. È da questa rinnovata consapevolezza che nasce la spinta all’empatia verso l’altro: saper riconoscere e controllare le proprie emozioni permette di capire anche quelle degli altri e immedesimarsi con maggiore facilità.
  4. Favorisce l’intuizione e lo sviluppo delle capacità cognitive

    La capacità di approcciarsi a una situazione o un problema “in modo non giudicante” rappresenta uno strumento utilissimo per chi vuole sviluppare il proprio intuito o le proprie capacità cognitive. Infatti, attraverso la meditazione si può liberare la mente dal pregiudizio e dai bias che ostacolano la ricerca di una soluzione originale e innovativa.
  5. Riduce la sensibilità al dolore

    È stato dimostrato scientificamente, attraverso esperimenti che prevedevano l’utilizzo di tecnologie per la scansione cerebrale, che a parità di intensità di uno stimolo doloroso, chi pratica da molti anni la meditazione con regolarità prova meno dolore di chi non la pratica. 

    Per questo motivo, la mindfulness è spesso consigliata per fronteggiare e alleviare i dolori cronici.  

Come si pratica la mindfulness?

Il primo e più comunque esempio di pratica di “mindfulness” è certamente la meditazione.

Non bisogna pensare, però, come potrebbe trarre in inganno il termine, che si tratti esclusivamente di un processo mentale: la meditazione (così come le altre pratiche di mindfulness) è un’attività che ha inizio e fine nel corpo, non nella mente. Lo svolgimento di attività cognitive, di riflessione o il semplice “perdersi nei propri pensieri” non può essere considerato una forma di meditazione. Al contrario, è il corpo ad essere il protagonista della mindfulness, ed è a lui che bisogna prestare attenzione. 

Le tecniche di meditazione utilizzate nella mindfulness vengono praticate in posizione seduta e ad occhi chiusi, concentrandosi sul proprio respiro e sui movimenti dell’addome durante le inspirazioni e le espirazioni. Con la pratica, la consapevolezza del respiro viene estesa alla consapevolezza di sé, dei propri pensieri, delle proprie emozioni e della realtà circostante, mettendo sempre al primo posto il mondo in cui il corpo reagisce a questi stimoli e sensazioni.

Altri modi per praticare la mindfulness, molto comuni e diffusi anche tra i più “scettici”, sono ad esempio:

  • Camminare. Soprattutto se circondati dai suoni e dai profumi della natura, muovere il proprio corpo prestando attenzione a tutti gli stimoli che si hanno attorno ha un effetto rilassante e rinvigorente.
  • Fare giardinaggio. Connettersi con la natura e prendersi cura di una pianta o di un piccolo orto aiuta a riconnettersi anche con se stessi, ad avere più pazienza e rispettare i tempi propri e altrui.
  • Lavorare a maglia. Una forma di meditazione “d’altri tempi”, in cui l’attenzione non si focalizza sul proprio pensiero, ma sulla ripetizione dei movimenti punto dopo punto, fino a raggiungere un obiettivo finale, concreto e palpabile.  
  • Leggere. Entrare in un libro è sicuramente il modo migliore di lasciare pensieri e preoccupazioni fuori dalla porta. Immergersi nella lettura, soprattutto se si tratta di narrativa, ha il potere di calmare la mente e rilassare il corpo.
  • Colorare. I libri da colorare per adulti negli ultimi anni sono diventati sempre più comuni e oggi si trovano in tutte le librerie. Questo perché si tratta di un’attività che, anche in età più avanzata, mantiene tutti i benefici del “gioco” da bambini: stimola la creatività e l’immaginazione, riduce lo stress e migliora l’umore.

Per approfondire

Il tema della mindfulness, della sua pratica e dei suoi benefici, è approfondito nei nostri corsi dedicati: