Empatia: perché è importante (anche) al lavoro

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Poter contare su un clima di collaborazione e supporto reciproco sul posto di lavoro è un aspetto fondamentale per la soddisfazione lavorativa: un’atmosfera positiva contribuisce a creare senso di appartenenza, migliora i rapporti all’interno del team, fornisce la giusta motivazione e aumenta la produttività. In molti casi, tuttavia, il clima che si respira all’interno dell’ufficio o del team di lavoro è ben diverso e risulta difficile immaginare uno scenario in cui tutti lavorano in armonia verso un obiettivo comune.

Quello che manca, in questi casi, è una particolare capacità, motore della fiducia ed essenziale per promuovere un clima aziendale positivo: l’empatia.

Cos’è l’empatia

Con empatia si intende la capacità di riconoscere e interpretare correttamente le emozioni, i comportamenti e i pensieri altrui. Essere empatici significa sapersi “mettere nei panni dell’altro”, comprendere il suo punto di vista, il suo modo di pensare, di comunicare e di approcciarsi a una situazione, i suoi obiettivi, le sue paure, i suoi interessi. In pratica, “fare spazio” all’altro e condividere il suo stato d’animo.

L’empatia è uno dei cinque elementi individuati dallo psicologo statunitense Daniel Goleman per descrivere l’intelligenza emotiva, ovvero l’insieme di quelle capacità legate alla sfera emotiva che consentono di leggere, capire e gestire le emozioni.

La capacità empatica può svilupparsi e manifestarsi sotto diverse forme, classificate in base al grado e all’oggetto di condivisione e partecipazione con l’altro.

  • L’empatia positiva indica la capacità di cogliere e condividere i sentimenti di gioia e soddisfazione di qualcun altro, di lasciarsi “contagiare” dalla sua felicità.
  • Con empatia negativa, invece, si intende l’incapacità e l’impossibilità di condividere sentimenti di gioia dell’altro. Questo può accadere, ad esempio, se la situazione che ha generato questi sentimenti va a scontrarsi con un’esperienza personale negativa oppure se in quel momento l’individuo sta provando forti emozioni contrastanti di rabbia, paura o tristezza.
  • L’empatia cognitiva si riferisce alla capacità di prendere il punto di vista di un’altra persona, focalizzandosi sulle sue opinioni e il suo modo di ragionare, piuttosto che sulle sue emozioni. 
  • L’empatia emozionale si riferisce, viceversa, alla capacità di comprendere intimamente le emozioni e gli stati d’animo dell’altro.
  • L’empatia comportamentale indica la capacità di comprendere e interpretare correttamente i comportamenti dell’altro. Spesso questa forma di empatia è alla base della comunicazione interculturale, in cui è essenziale prestare attenzione al modo di porsi degli altri e a non fraintenderne le intenzioni.
  • L’empatia relazionale, infine, è la capacità di identificare le relazioni che intercorrono tra le persone, rispetto alla sfera affettiva, quella sociale, l’eventuale gerarchia, l’appartenenza a gruppi o sotto-gruppi e così via.

L’importanza dell’empatia sul luogo di lavoro 

Attraverso l’ascolto empatico, è possibile entrare in sintonia con il proprio interlocutore e, in questo modo, costruire un rapporto di confidenza e fiducia reciproca altrimenti molto difficile da raggiungere. L’empatia aiuta a rimuovere tutti quegli ostacoli generati dall’incomprensione, dal fraintendimento e dalla mancanza di una comunicazione efficace, proprio perché si focalizza sull’ascolto e sulla lettura dell’altro: essere in grado di capire e condividere le emozioni altrui permette di individuare il modo migliore di comportarsi con qualcuno, di motivarlo, incoraggiarlo e sostenerlo, di trovare soluzioni adeguate che rispondano alle sue esigenze e di evitare situazioni che, invece, possano metterlo in difficoltà.

Per questo motivo, l’empatia è alla base di un clima sereno, collaborativo e costruttivo anche sul luogo di lavoro, in cui ognuno sa di essere rispettato e compreso, di potersi fidare di ciò che gli viene detto, di poter esprimere liberamente il proprio pensiero, e, allo stesso tempo, si impegna a garantire lo stesso trattamento agli altri.

Sul lavoro, essere empatici vuol dire approcciarsi agli altri (colleghi, clienti, superiori o sottoposti) in modo sincero e comprensivo, aperto all’ascolto e al dialogo, senza pregiudizi. Praticare l’empatia significa, anche, dedicare ogni giorno del tempo a informarsi sullo stato emotivo di chi si ha intorno, sui suoi obiettivi professionali e personali, sulle sue idee e opinioni. In questo modo, è possibile facilitare la comunicazione e il confronto non solo con i colleghi, ma anche tra di loro, ad esempio mettendo in contatto persone con obiettivi e interessi comuni.

Il grande potere dell’empatia, infatti, è proprio quello di diffondersi con facilità: mostrare gentilezza e interesse verso un collega può incoraggiarlo a fare lo stesso con qualcun altro, che si sentirà a sua volta motivato ad essere più empatico e così via, andando a generare un clima di fiducia e supporto reciproco che coinvolge l’intero team.

Per approfondire

Il corso online Come migliorare la comunicazione e l’ascolto empatico, tenuto dalla docente Emanuela Di Tommaso, Analista del comportamento, affronta la tematica della comunicazione e dell’ascolto empatico con l’intento di fornire suggerimenti pratici per migliorare l’ascolto e comprendere veramente il punto di vista, le motivazioni, i pensieri e le aspettative degli altri, sospendendo qualsiasi giudizio. 

Il corso offre ampio spazio anche all’importanza della comunicazione non verbale, ovvero tutti quegli elementi legati alla gestualità, alla prossemica, alle espressioni facciali e alla posizione del corpo che forniscono segnali indispensabili per comunicare efficacemente e saper riconoscere lo stato d’animo e i pensieri del proprio interlocutore.