Metodo di studio: come trovare il più efficace?

metodo di studio

Imparare ad avere un buon metodo di studio è l’obiettivo di ogni studente ed è il primo passo per ottenere buoni voti, superare gli esami e vivere serenamente gli anni della scuola e dell’università.

Studiare, tuttavia, è un’attività che non si esaurisce con l’esame di maturità o quello di laurea; l’esigenza di formarsi per motivi di lavoro, crescita personale o interesse è sempre più diffusa anche tra gli adulti e, di conseguenza, lo è anche la necessità di trovare un proprio metodo di studio, efficace e “su misura”.

Persone diverse, diversi metodi di studio

Quando si parla di metodo di studio, ci si riferisce a quell’insieme di tecniche che permettono di apprendere un certo concetto o argomento nel modo più semplice e veloce possibile. I fattori che determinano questa facilità e velocità, tuttavia, non sono uguali per tutti: persone diverse hanno una particolare predisposizione verso materie diverse, intelligenze diverse (logico-matematica, visivo-spaziale, ecc.), hanno diversi interessi, diversi livelli di attenzione e concentrazione, e così via.

Per questo motivo, può essere necessario provare metodi di studio differenti prima di trovare quello più efficace e adatto alle proprie esigenze e caratteristiche personali. Eccone alcuni:

  • Schematizzare

L’uso di schemi e mappe concettuali è molto utile per chi ha una memoria schematica e tende a ricollegare con facilità parole chiave e concetti. Si tratta di un metodo molto utilizzato anche nei libri di testo, in quanto permette di visualizzare su una stessa pagina un riassunto dell’intero argomento (capitolo, procedura) trattato. Si tratta, inoltre, di un metodo molto versatile, in quanto può essere applicato nello studio sia di discipline umanistiche (la storia con le sue linee del tempo, la letteratura con le sue mappe concettuali) sia di quelle più scientifiche e tecniche (diagrammi di flusso, schematizzazioni matematiche).

  • Riassumere

I riassunti sono molto adatti, invece, a coloro che sentono il bisogno di rielaborare i concetti utilizzando parole nuove ma mantenendo la stessa struttura testuale. In questo caso, è essenziale prendere appunti sui concetti più importante durante la lezione e riscriverli “in bella copia” aggiungendo note e informazioni tratte dal libro di testo o da altre fonti di approfondimento (siti web, articoli scientifici o accademici).

  • Leggere e ripetere

Leggere e ripetere quanto scritto sul libro di testo è un metodo di studio utile soprattutto nell’apprendimento di quelle materie che richiedono la memorizzazione di nozioni specifiche (date di avvenimenti storici, declinazioni e paradigmi linguistici, elementi chimici, articoli giuridici).

È importante, tuttavia, fare attenzione a non cadere nella trappola del “ripetere a pappagallo”: imparare qualcosa a memoria, infatti, non sempre equivale a comprenderne le sue dinamiche, le sue cause e i suoi effetti e, in molti casi, si rischia di memorizzare meccanicamente e acriticamente ciò che è scritto sul libro senza porsi domande o approfondire il concetto.

Come trovare il metodo di studio più efficace per sé

Non riuscire a trovare il metodo di studio giusto può rappresentare una grande fonte di ansia e di stress. 

Perché quel compagno di classe prende sempre ottimi voti e io no? Come fanno gli altri a imparare la matematica/il latino/la geografia? 

Come mai ci metto così tanto tempo a studiare/fare i compiti/preparare gli esami?

Queste domande possono diventare un’ossessione e, soprattutto nei più giovani, la paura dell’insuccesso, del confronto con i compagni e della valutazione dell’insegnante possono generare una vera e propria fobia o un senso di depersonalizzazione ed esaurimento.

Tuttavia, è proprio rispondendo a domande come queste e, di conseguenza, sviluppando una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie difficoltà che è possibile trovare la strada giusta e il giusto metodo di studio.

  1. Quali sono le materie più difficili?

È normale che alcune materie risultino più difficili di altre: si può essere particolarmente portati per la matematica ma non sopportare la letteratura (o viceversa), si può avere un interesse personale per la biologia ma non per la chimica o, magari, può capitare di avere o meno delle specifiche competenze (informatiche, linguistiche, ecc) a causa del proprio background familiare, accademico o professionale. 

È importante fare una valutazione oggettiva di quali siano le materie che pongono più difficoltà e ostacoli, senza lasciarsi scoraggiare e abbattere, in modo da poter definire una tabella di marcia e dedicare il giusto tempo e le giuste energie agli argomenti più ostici. 

  1. Quanto è facile (o difficile) concentrarsi?

Per scegliere un metodo di studio efficace è importante essere consapevoli della propria propensione alla distrazione e organizzare tempi e luoghi di studio di conseguenza. Se, per esempio, si è abituati a studiare insieme ad altre persone, può capitare che questo renda più difficile concentrarsi su alcuni argomenti e, in questo caso, può essere più utile dedicare del tempo allo studio individuale (in un posto tranquillo e senza distrazioni) e poi confrontarsi con compagni e colleghi in un secondo momento.

  1. Quanto tempo dura la concentrazione?

Alcuni studenti sono abituati a passare interi pomeriggi sui libri, mentre altri fanno fatica a passare più di una mezz’ora a studiare. O magari in alcune situazioni riescono a concentrarsi più a lungo mentre in altre non riescono proprio a partire. Essere consapevoli delle proprie caratteristiche, dei propri livelli di energia e di attenzione è essenziale per strutturare una sessione di studio, includendo obiettivi del giorno, tempi e pause.

Per approfondire

Il seminario gratuito online Studiare Efficacemente – Metodi di studio efficaci, tenuto dalla Psicologa Clinica Veronica Rossi, illustra nel dettaglio diversi metodi di studio che possono essere applicati a materie sia di stampo umanistico che matematico. Il corso affronta, inoltre, il tema dei codici di apprendimento e di come applicarli allo studio e, infine, fornisce un’analisi di tutti quegli elementi che influenzano lo studio: ansia da prestazione, autostima e paura del fallimento.