Rivoluzione Digitale: Il Nuovo Piano Nazionale per le Competenze è Finalmente Qui

Parte la seconda fase di Repubblica digitale, un’iniziativa strategica nazionale multistakeholder volta a ridurre il divario digitale e promuovere la formazione delle competenze sulle tecnologie del futuro. Questa iniziativa è promossa dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale e coordinata dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio. È stato pubblicato l’aggiornamento del Piano Operativo della Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, introdotto per la prima volta nel dicembre del 2020.

La principale novità è l’avvio di un tavolo di lavoro con le Regioni, che, insieme alla Coalizione Nazionale, diventa uno strumento fondamentale per contrastare il divario digitale e promuovere la cultura digitale su tutto il territorio italiano.

L’aggiornamento del Piano Operativo risponde alle nuove sfide emerse durante la pandemia e recepisce i cambiamenti determinati dall’evoluzione del contesto di policy, in particolare con l’introduzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’aggiornamento del Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale 2022-2024 e della Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026.

Il Piano Operativo aggiornato si concentra su due percorsi distinti e sinergici: il primo riguarda la rimodulazione e il disegno di nuove azioni promosse dalle Amministrazioni centrali, regionali e dalla Coalizione Nazionale; il secondo si focalizza sul rafforzamento del sistema di monitoraggio dei risultati e dell’impatto dell’intera Strategia Nazionale per le Competenze Digitali.


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1. L’aggiornamento del Piano: focalizzazione sulle competenze STEM

Il Piano Operativo aggiornato, sviluppato con la collaborazione delle Amministrazioni coordinatrici degli Assi di intervento, del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, di Invitalia e dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, ha rimodulato le azioni già programmate e ne ha introdotte di nuove. Questo al fine di sostenere impatti attesi in settori meno valorizzati, come ad esempio i laureati in ambito ICT e STEM, lo sviluppo dei servizi pubblici digitali e la promozione dell’utilizzo di internet per la ricerca di lavoro e scopi educativi.

La Coalizione Nazionale per le Competenze Digitali, affiliata alla Coalizione Europea per le Competenze e le Professioni Digitali, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del Piano attraverso oltre 300 progetti innovativi promossi da enti pubblici (27%), enti del terzo settore (33%) ed enti privati (40%). Questi progetti agiscono a sostegno del tessuto sociale ed economico del Paese.

2. Miglioramento degli strumenti di monitoraggio dei risultati

L’aggiornamento del Piano ha coinvolto anche il sistema di monitoraggio, che annualmente rileva lo stato di avanzamento delle azioni e il grado di conseguimento degli obiettivi. Sono stati affinati gli strumenti utilizzati per il monitoraggio, attraverso una revisione delle milestone e degli indicatori di risultato, basata sulle ipotesi di evoluzione fornite dalle Amministrazioni coinvolte.

Inoltre, sono stati rivisti gli indicatori di impatto e i relativi valori obiettivo, al fine di renderli coerenti con gli obiettivi della Strategia e correlarli con le azioni del Piano. Si mira così a garantire l’allineamento con gli indicatori del Desi 2022 dell’Unione Europea e con gli indicatori di impatto elaborati da importanti Istituti di Ricerca nazionali e internazionali, come Eurostat e Istat.

3. I quattro assi di intervento

Il Piano Operativo mantiene la sua struttura complessiva, articolata su quattro Assi di intervento, corrispondenti ai quattro pilastri della Coalizione Europea per le Competenze e le Professioni. Gli Assi si suddividono in 41 linee di intervento e 60 azioni.

Asse 1: La scuola

L’Asse 1 riguarda le competenze digitali nel ciclo dell’istruzione e della formazione superiore ed è stato aggiornato con l’introduzione degli interventi previsti dal PNRR in tema di didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico. Sono inclusi anche progetti riguardanti Scuola 4.0, come scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori, oltre a interventi sulla formazione superiore, come investimenti nelle nuove competenze, nuovi linguaggi, didattica e competenze universitarie avanzate, estensione dei dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la PA e il patrimonio culturale.

Asse 2: Transizione 4.0 e PA digitale

L’Asse 2 comprende le azioni relative al settore privato, considerando gli investimenti previsti dal PNRR per la Transizione 4.0, Reti ultraveloci, Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, integrazione del Fondo importanti progetti di comune interesse europeo – Ipce e la riforma delle Politiche attive del lavoro. Viene inoltre trattata la forza lavoro del settore pubblico, con azioni volte all’incremento delle competenze digitali e del livello di digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.

Asse 3: Aumento degli specialisti ICT

L’Asse 3 mira ad incentivare l’accesso alle discipline e alle professioni scientifico-tecnologiche, con attenzione ai corsi di laurea ICT e all’impiego di risorse ICT nel settore pubblico e privato. Si pongono obiettivi di riduzione del divario di genere in ambito ICT, attraverso iniziative di orientamento, reskilling ed upskilling e progresso di carriera. Le azioni dell’Asse sono supportate dal PNRR e si collegano anche ad altre iniziative promosse a livello di settore.

Asse 4: L’inclusione sociale

L’Asse 4 è rivolto ai cittadini e si concentra sull’incremento delle competenze digitali dell’intera popolazione, con particolare attenzione all’inclusione sociale. Si considerano gli investimenti del PNRR nel Servizio Civile Digitale, nella Rete di servizi di facilitazione digitale e nel Piano Operativo per il sostegno alle persone vulnerabili e la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti. Le azioni includono anche interventi promossi nel Piano Nazionale Nuove Competenze (PNC) per favorire l’upskilling e reskilling dei lavoratori in transizione, disoccupati e beneficiari di strumenti di sostegno o integrazione salariale.

4. Gli obiettivi della Strategia “Italia 2026”

Il Piano Operativo di Repubblica Digitale mantiene gli obiettivi all’interno della più ampia Strategia “Italia 2026“. Questi includono l’abbattimento dell’analfabetismo digitale e la diffusione delle competenze digitali di base, con l’obiettivo di raggiungere il 70% della popolazione nel 2025 e azzerare il divario di genere. Si mira anche ad incrementare gli specialisti ICT nelle tecnologie emergenti, quadruplicando quelli di sesso femminile e garantendo a tutta la popolazione attiva le competenze digitali chiave per far fronte alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro.

Il Piano mira a ridurre i divari digitali di genere, generazionali e territoriali, e a incrementare l’utilizzo dei servizi pubblici digitali, al fine di raggiungere il 64% della popolazione entro il 2025, comprese le fasce più anziane (84% nella fascia 65-74 anni).

Con queste azioni, l’Italia si impegna a chiudere entro il 2025 lo skill gap con Paesi come Germania, Spagna e Francia e a rendere il digitale un’opportunità di crescita economica per tutti.