Come costruire (e mantenere) buone abitudini

buone abitudini

Costruire e mettere in pratica ogni giorno delle buone abitudini permette di condurre una vita più salutare, migliorare l’umore e aumentare la produttività.

Tra i benefici di routine e abitudini quotidiane, inoltre, si possono trovare anche una riduzione dei livelli di stress, dei disturbi del sonno e dei disturbi alimentari, grazie alla propensione che ha il nostro organismo per le azioni cicliche e regolari.

Non è un caso, infatti, se quando si parla di uno stile di vita scorretto si fa riferimento a comportamenti “sregolati”, cioè privi di costanza, continuità e moderazione.

Ma come fare a costruire e mantenere nel tempo una buona abitudine? 

La parola chiave, in questo caso, è “motivazione”: è necessario, innanzitutto, chiedersi ciò che si vuole ottenere (migliorare la propria salute, il rapporto con il proprio corpo, il proprio benessere psicologico ecc.) e fare il possibile per restare motivati fino al raggiungimento dei propri obiettivi.

Quanto tempo serve per formare un’abitudine?

Nel 1960, il chirurgo plastico Maxwell Maltz affermava che servono circa 21 giorni per creare un’abitudine. La sua ipotesi era basata sul fatto che ai pazienti che operava riuscivano, effettivamente, ad “abituarsi” al nuovo aspetto in più o meno tre settimane.

Accettare una nuova immagine di sé, però, è molto diverso dal mettere in pratica delle azioni concrete e attive, da svolgere con continuità per integrarle nel proprio stile di vita.

Infatti, studi più recenti condotti presso l’University College di Londra hanno dimostrato che, in realtà, questo tempo è estremamente variabile e si aggira in media attorno ai 66 giorni. 

Inoltre, è stato scoperto che interrompere la routine per un singolo giorno o una singola volta non ha effetti negativi a lungo termine. Questa scoperta è importante perché, molto spesso, le persone tendono a desistere dai propri obiettivi anche dopo un solo fallimento, un solo giorno di assenza in palestra o una sola “abbuffata” non programmata, abbattute dall’idea che a quel punto ripartire sia inutile, ma non è così.

L’importante è praticare l’abitudine con costanza e regolarità, in modo da creare automatismi e, di conseguenza, ridurre lo sforzo (non solo fisico, ma anche cognitivo) necessario per svolgere un’azione.

Per questo motivo, se un’azione ci risulta familiare o comunque “facile”, abbiamo meno difficoltà a ricordarla e svolgerla, mentre azioni del tutto nuove o per cui non siamo preparati richiedono più allenamento e, quindi, più tempo per trasformarsi in abitudine.

Come si mantiene una buona abitudine?

Come già accennato nell’introduzione, il primo passo per costruire e mantenere una buona abitudine è fissarsi degli obiettivi ed essere consapevoli delle ragioni che ci portano a volerli perseguire.

Avere un’idea chiara di ciò che stiamo facendo e del perché lo stiamo facendo è fondamentale per tenere alto il nostro senso di motivazione intrinseca. 

Quando si parla di buone abitudini, infatti, è importante ricordare che la “motivazione” da ricercare è dentro di noi, non esterna. Se scegliamo di compiere determinate azioni con l’obiettivo di ottenere un riconoscimento estrinseco – ad esempio per far contento un genitore o un partner – si corre il rischio di non riuscire a portarle a termine con la giusta costanza e perseveranza. 

Questo è particolarmente vero per i giovani e i giovanissimi, che spesso si trovano a impegnarsi in attività sportive, scolastiche o accademiche per essere all’altezza delle aspettative dei propri genitori. In mancanza di una salda motivazione e fiducia in se stessi, questi comportamenti, all’apparenza positivi, possono risultare dannosi per il loro benessere psicofisico.

Per approfondire il tema della motivazione nei giovani in ambito scolastico e sportivo, leggi gli articoli:

Come definire degli obiettivi adeguati?

Se si desidera consolidare una buona abitudine, è importante ricordarsi di non “partire in quarta”, ma rispettare i propri tempi, cominciare con qualcosa di piccolo e semplice, ponendosi obiettivi realistici e raggiungibili.

Nelle fasi iniziali, può essere utile darsi degli obiettivi a breve termine (es: correre 10 minuti al giorno per una settimana, leggere un saggio o un libro nel weekend), che diventeranno via via più complessi e a lungo termine man mano che l’abitudine si sarà consolidata. In quel momento, infatti, sarà possibile avere una visione più chiara e definita di quali siano le proprie reali capacità e di come potranno evolversi nel corso delle settimane e dei mesi.

Inoltre, la sensazione di vittoria che si proverà riuscendo a raggiungere un obiettivo, per quanto piccolo, sarà fondamentale per alimentare la propria motivazione e autostima, creando le giuste condizioni per affrontare nuove sfide e raggiungere nuovi obiettivi. 

Per approfondire

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