Come si fa la diagnosi di un DSA?

dislessia

Cosa significa fare diagnosi di un DSA?

Fare diagnosi di un DSA significa approfondire una situazione disfunzionale per un bambino, caratterizzata da difficoltà di concentrazione, memorizzazione di informazioni e procedure comunemente insegnate a Scuola, come le tabelline o i procedimenti di calcolo oppure relativi all’espressione di concetti o ancora difficoltà relative ad una lettura fluida e corretta.

Tutte queste difficoltà sembrano insormontabili, finché non viene dato loro un nome, dal quale cominciare, per strutturare un percorso volto ad analizzare accuratamente le capacità del bambino per consentire un incremento delle risorse e una riduzione delle difficoltà da lui sperimentate.

Fare diagnosi permetterà di comprendere se il bambino in questione presenta un eventuale quadro di:

  • Dislessia (problemi nella lettura);
  • Disortografia (problemi di ortografia);
  • Discalculia (problemi di calcolo);
  • Disgrafia (problemi nel produrre una scrittura leggibile).

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Come si struttura un percorso di diagnosi di un DSA?

  • Colloquio anamnestico. Rappresenta il momento preliminare, utile per raccogliere tutte le informazioni rilevanti. Questa fase aiuta a identificare l’eventuale problema e fornisce un primo orientamento per impostare la fase di valutazione.
  • Valutazione e inquadramento diagnostico. In questa fase, verranno indagate molteplici capacità, fra cui il linguaggio, la memoria, l’attenzione e le capacità di ragionamento. Verranno utilizzati test specifici, con lo scopo di comprendere il funzionamento cognitivo e le prestazioni negli apprendimenti del soggetto.
  • Stesura della relazione e colloquio di restituzione. L’ultima fase del percorso diagnostico, prevede la stesura di una relazione scritta, diretta a descrivere ciò che emerso dalle fasi precedenti. Verranno inoltre formulate proposte di intervento. La relazione viene consegnata e spiegata ai genitori.

Chi può fare diagnosi di DSA?

  • Solitamente vengono accettate come valide solo le diagnosi proveniente dal Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia vi sono particolari ordinamenti regionali, da consultare in base alla propria regione di appartenenza. Vi sono regioni, infatti, che accettano come valide anche diagnosi effettuate privatamente oppure altre che accettano diagnosi private solo se emesse da centri accreditati dalle Asl.

Cosa occorre fare a seguito di una diagnosi di DSA?

  • La diagnosi deve essere comunicata a scuola, mediante la relazione rilasciata dagli esperti In base a quanto emerso dalla valutazione, la scuola dovrà produrre un documento chiamato Piano Didattico Personalizzato (PDP), in cui indicherà gli strumenti compensativi e dispensativi che dovrà adoperare per personalizzare la didattica più efficiente in base alle specifiche modalità di apprendimento del bambino.La diagnosi rappresenta un passo di grande importanza per il bambino.  Egli, infatti, comprende che le sue difficoltà non derivano da una sua mancanza di intelligenza, bensì da una particolare conformazione del suo sistema neuro-cerebrale. Il conseguimento della diagnosi, però, deve coinvolgere attivamente tutti gli adulti di riferimento, per accompagnare, supportare e sostenere il bambino.

Vedi anche: Cosa non deve fare l’insegnante con il bambino con DSA?